A distanza di quasi vent’anni dall’ultimo intervento il Comune di Parma ha deciso di riportare allo splendore originale il gruppo scultoreo realizzato nel 1687 dall’artista fiammingo Theodor Van der Struck, raffigurante la lotta fra l’eroe mitologico Ercole ed il gigante Anteo, in origine parte integrante di una monumentale fontana collocata in Parco Ducale.
Questa mattina, nel cortile della Casa della Musica, che ospita la statua, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del restauro, alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti, dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra e del restauratore Paolo Maini.
“La statua de I du brasè – ha esordito il sindaco Federico Pizzarotti – è uno dei simboli di Parma di cui andare orgogliosi. Questo ultimo intervento riconsegna quest’opera, la cui riproduzione è presente fuori dal Palazzo Municipale, al suo antico splendore”.
“Questo gruppo scultoreo – ha detto l’assessore alla Cultura Michele Guerra – ha una storia complessa e itinerante, viste le diverse collocazioni avute nella nostra città. Un monumento che rappresenta due personaggi mitologici che sono diventati familiari per Parma e parte della sua storia”.
Il restauratore Paolo Maini, della ditta Leonardo s.r.l., che ha approfondito per il pubblico le diverse fasi dei lavori di restauro, ha sottolineato: “si tratta di un’opera sconvolgente nella sua particolarità: la finezza di dettagli in tridimensione del rame sbalzato di cui è composta testimoniano la capacità e abilità dell’autore di imprimere la sua volontà artistica. Le operazioni di restauro si sono concentrate nella pulitura e nel consolidamento del gruppo scultoreo anche per renderlo più fruibile e godibile dagli astanti”.
Il monumento a Ercole e Anteo è forse la scultura più cara ai parmigiani, tanto da essere chiamata affettuosamente in dialetto: “I du brasé” (i due abbracciati).
Quando nel gennaio del 1981 il monumento a ridosso del Palazzo Municipale venne danneggiato (mutilato un braccio di Anteo), il sindaco di allora, Lauro Grossi, fece un appello affinché il braccio fosse restituito dagli ignoti (ladri o vandali) ma non venne mai trovato il colpevole. L’avambraccio venne cercato inutilmente anche nel mercato antiquario.
La storia de I du brasè
Il gruppo scultoreo venne realizzato in rame nel XVII secolo dallo scultore fiammingo Vanderstruck, oggi si trova collocato al centro del cortile di Palazzo Cusani.
La realizzazione dell’opera ha come committente Ranuccio II Farnese il quale, in vista delle nozze fra Odoardo II Farnese e Dorotea Sofia di Neuburg preannunciate per il 1690, fece realizzare una serie di lavori nel Parco Ducale. Davanti a palazzo Ducale era situata una monumentale fontana, al centro di quest’ultima fu progettata la collocazione di questo gruppo scultoreo in rame, che fu realizzato, su probabile disegno di Francesco Maria Reti, dall’artista fiammingo Teodoro Vanderstruck tra il 1684 e 1687.
La statua, raffigurante la lotta fra l’eroe mitologico Ercole ed il gigante Anteo, era parte integrante della fontana, in quanto l’acqua sgorgava direttamente dalla bocca di Anteo.
A metà del XVIII secolo, in occasione della ristrutturazione del palazzo da parte dell’architetto Petitot, il duca Filippo di Borbone fece completamente demolire la fontana; nel 1784 il duca Ferdinando, suo successore, fece spostare il gruppo scultoreo sotto il loggiato del cortile interno del palazzo della Zecca, che sorgeva sul retro di Palazzo Cusani.
All’inizio del XIX secolo, negli primi anni della dominazione napoleonica, il monumento fu collocato all’interno del cortile del Palazzo Ducale; nel 1806 il prefetto francese Eugenio
Nardon fece realizzare un alto basamento rivestito in stucco, ricco di bassorilievi ed epigrafi inneggianti l’imperatore. Nel 1812 il gruppo fu nuovamente spostato sull’isolotto della peschiera del Parco Ducale, dove rimase solo per pochi anni: già nel 1824 fu rimosso in vista di una nuova collocazione.
L’anno seguente il podestà Lucio Bolla ne decise il riposizionamento in una nicchia sulla fronte orientale del palazzo del Comune (verso la chiesa di San Vitale), al di sopra di una fontana poi realizzata nel 1829 dal marmista Vincenzo Galli, su disegno dell’architetto ed incisore Paolo Toschi.
Il 1° gennaio del 1981 ignoti vandali danneggiarono profondamente il monumento, mutilando ed asportando il braccio destro di Anteo, che non fu mai ritrovato, il Comune quindi, nel 1985, affidò il restauro alla scultrice parmigiana Jucci Ugolotti, che si occupò anche della ricostruzione della parte mancante.
L’impegnativo intervento terminò solo nel 1994, quando la statua fu riposizionata all’interno del palazzo del Comune, in cima allo scalone monumentale; ne fu anche realizzata una copia, che fu posta nuovamente sopra la fontana del Toschi ove tuttora si trova.
Nel 2003 il monumento originale fu spostato un’altra volta, trovando la sua collocazione definitiva al centro del cortile di Palazzo Cusani, sede della Casa della Musica.