Il 25 gennaio si è inaugurata a Mosca presso il museo Statale Centrale della Storia Contemporanea della Russia, la mostra Antonio Ligabue ‘Lo specchio dell’anima’, alla presenza del Vice-Ministro della Cultura Aleksander Zhuravsky, dell’ambasciatore del Qatar Fahad Bin Mohamed Al-Attiyah, della famosa pittrice russa Aidan Salakhova, del regista e produttore cinematografico Andrey Konchalovskyi, del direttore d’orchestra Fabio Mastrangelo, della curatrice Olga Sviblova, del Primo Consigliere Culturale dell’Ambasciata Italiana Walter Ferrara, dell’organizzatore e presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma Augusto Agosta Tota, che ha selezionato le opere, – oltre settanta capolavori tra dipinti e sculture – dei curatori Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi e del critico russo Alexander Yakimovich, autore di uno dei saggi in catalogo.
Ligabue in Russia: non solo l’emozione di una grande mostra, ma anche l’arricchimento critico della sua opera per riconoscere quello che è: un grande maestro internazionale. Dopo la presentazione ufficiale avvenuta a Singapore in collaborazione con la Maison Bulgari, Augusto Agosta Tota, che ha esposto l’artista a Toronto, Amburgo, Lugano, Parigi, Strasburgo e Zurigo, solo per citare le tappe storiche, continua l’intensa azione promozionale per rendere il pittore-scultore un artista di valore internazionale, noto ed ammirato nel mondo, come merita.
Nel catalogo della mostra, testi critici e schede a corredo di ogni opera in tre lingue: russo inglese e italiano, preceduti dalle prefazioni istituzionali tra cui quella dell’On. Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di Irina Velikanova, direttrice generale del Museo sede dell’esposizione, di Olga Strada, direttrice generale dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca e di Tatjana Shumova, presidente del Centro dei festival cinematografici e dei programmi internazionali.
La rassegna russa e il relativo catalogo dimostrano il carattere internazionale dell’artista, poiché al fianco di autorevoli studiosi italiani come Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, si impongono scritti di studiosi russi, particolarmente qualificati, che leggono le opere di Ligabue, ampliandone e arricchendone la bibliografia e le possibilità interpretative, riconoscendone il valore di grande protagonista dell’arte contemporanea internazionale.
“L’artista autodidatta – scrive Irina Jazykova – è sicuramente diventato uno dei maestri più significativi dell’arte italiana del XX secolo. La sua espressione si colloca al di fuori di qualsivoglia corrente. La sua anima era a tal punto percettiva da permettergli di esprimere nella sua arte sia il dramma dell’individuo che le generali tendenze di un secolo passato attraverso tante catastrofi e tragedie, di apprezzare la vita in quanto tale, in nome della vita stessa.”
Irina Yazykova è storica dell’arte, docente di Cultura cristiana all’Università Sant’Andrea di Mosca e al seminario di Kolomenskoe, da anni si è specializzata sull’icona contemporanea. Tra le sue pubblicazioni, il volume “Io faccio nuova ogni cosa. L’icona nel XX secolo” del 2002.
Alexander Yakimovich nato a Leningrado nel 1947 in una famiglia di tradizioni artistiche, con un ampio curriculum internazionale come storico dell’arte specialmente contemporanea, dal 1986 membro della Internazionale Associazione dei Critici d’Arte (IAAC – AICA), di cui è stato vicepresidente nel biennio 1992-1994, scrive di Ligabue: “Ebbe la fortuna di conoscere alcuni artisti che fecero nascere in lui l’amore e la passione per il disegno. Di più: la pittura e la scultura divennero una necessità esistenziale. Si dedicò all’arte con lo stesso ardore provato dai pittori più esagitati e ardenti come Van Gogh, Soutine o Chagall. Il risultato fu che Ligabue produsse capolavori che hanno reso il suo nome noto in Italia e nel resto del mondo”.
Questo grande evento è patrocinato dal Ministero della Cultura Russa, dall’ Ambasciata Svizzera e, da parte italiana, da: Senato della Repubblica Italiana, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Camera di Commercio Italo-russa ed Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna.