Venerdì 26 gennaio, alle 20.30, l’autore piemontese sarà in Rocca con una “lettura spettacolo” del suo ultimo libro
Sarà la maestria narrativa di Marco Baliani ad accompagnare il pubblico, venerdì 26 gennaio alle 20.30 nella Rocca Sanvitale, alla scoperta della sua ultima opera “Ogni volta che si racconta una storia”, edito da Laterza.
Perché ogni volta che si racconta una storia, la memoria delle cose narrate si allaccia a sostanze invisibili che abitano in posti molto lontani nel tempo. Ogni volta che si racconta una storia, rivive un’antica esperienza e trova spazio dentro di noi. Torniamo nelle grotte delle origini, quando qualcuno cominciò a danzare una storia davanti al fuoco, dando così all’effimero esistere della specie umana il senso della durata in grado di sfidare il tempo del puro vivere animale.
«Le storie – afferma Baliani – sono proprio come la vita, non è mai come t’aspetti che sia. Anche le storie prendono scorciatoie imprevedibili, sfuggono, si slabbrano, proprio come la voce che le dice e che subito si perde nell’aria».
L’incontro rientra nell’ambito della rassegna “Trame: Storie, intrecci, luoghi e racconti”, organizzata dai cinque Comuni della Pedemontana parmense (Collecchio, Felino, Traversetolo, Sala Baganza e Montechiarugolo), con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Una rassegna ricchissima, con oltre 30 eventi, che tratta la tradizione orale dei racconti popolari, le cronache dei narratori contemporanei che abitano le nostre terre, il legame della lettura con il paesaggio pedecollinare e le sue “emergenze” e l’esposizione a voce alta nel recupero della sua espressività.
L’autore
Marco Baliani è attore, autore e regista. Con lo spettacolo Kohlhaas del 1989, attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione che segna la scena teatrale italiana. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana (premio IDI per la regia), o Antigone delle città, spettacolo di impegno civile sulla strage di Bologna del 2 agosto, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione. Tra i lavori più recenti, la regia e la scrittura del testo per lo spettacolo Decamerone. Vizi virtù passioni e Giocando con Orlando (anche interprete) con Stefano Accorsi. Come attore e autore, insieme a Maria Maglietta, ha realizzato lo spettacolo Identità.
Negli ultimi due anni ha firmato come autore librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici, su musiche di Mauro Montalbetti. Nel 2015, nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, è protagonista dello spettacolo Trincea, per cui ha vinto il premio Enrique z come migliore interpretazione. Nel 2016 è regista e autore, con Lella Costa, dello spettacolo Human.