di Titti Duimio
Michelangelo Pistoletto e Studio Azzurro, due progetti di Parma 360 Festival, prima e seconda edizione si incontrano al Wopa di via Pasubio per dialogare di arte contemporanea.
Parma360 si avvia a presentare la terza edizione 2018 del percorso di contaminazione di linguaggi contemporanei all’interno della citta’ e presenta al Wopa di via Pasubio il libro ‘Terzo Paradiso a Parma’ edito dall’Associazione 360 Creativity Events che riassume e racconta la contestata performance di Michelangelo Pistoletto presentata in Pilotta durante la prima edizione del festival nel 2016.
E di contaminazioni fra diversi linguaggi si occupa la fondazione Cittadellarte di Pistoletto a Biella aperta nel 1999 sulla base del manifesto ‘Progetto Arte’ dell’artista stesso che da sempre si interroga sul ruolo dell’artista nella societa’ contemporanea.
“Progetto Arte si fonda sull’idea che l’arte è l’espressione più sensibile ed integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale.” Come si legge nel manifesto dell’artista del ‘91 che pone il ruolo dell’arte al centro di una trasformazione socialmente responsabile.
Pittore, scultore, artista tra i piu’ importanti del nostro paese, ma forse soprattutto ricercatore intellettuale Pistoletto classe ‘33 inizia negli anni ‘50 a cercare nuovi significati del fare arte rovesciando completamente la prospettiva (che gia’ le avanguardie novecentesche avevano annullato) e il ruolo dell’artista con la fortunata serie ‘Quadri specchianti’ degli anni ‘60 in cui lo specchio riflettente sfonda il quadro per confondere soggetto e oggetto ed includere nell’opera lo spettatore stesso, offrendo la duplice prospettiva come soluzione alla ricerca iniziata da Duchamps con il ‘Grande Vetro’ nel ‘23.
Ma il tema centrale dell’opera di Pistoletto sembra essere il tempo e nel ‘67 la sua ‘Venere degli stracci’ che e’ considerata emblema della corrente di ‘Arte Povera’ in contrapposizione al consumismo imperante della pop art americana, annuncia il tentativo di risposte che arriveranno con il Terzo Paradiso ovvero la sintesi tra tesi e antitesi, passato e presente in una soluzione di arte globale e condivisa. Un progetto politico di responsabilità civile ‘sono un uomo libero-dice Pistoletto-ma questa liberta’ non serve a niente se non la si mette responsabilmente in relazione con gli altri. Il singolo da solo non serve a niente. E’ solo nella relazione con l’altro che si inventa la magia della creazione, e per questo uno piu’ uno non fa mai due ma tre.’
Da qui nasce il Terzo Paradiso che “È la fusione tra il primo ed il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui la vita sulla terra è totalmente regolata dalla natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Il progetto del terzo paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Il terzo paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il nuovo segno d’infinito si disegnano tre cerchi:quello centrale rappresenta il grembo generativo del terzo paradiso” spiega l’artista.
Un progetto politico quello di Pistoletto ‘perche’ “l’arte è l’espressione più sensibile ed integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale” scrive l’artista Michelangelo Pistoletto sul manifesto del suo Progetto Arte alla Cittadellarte di Biella in un lanificio abbandonato.
E del suo progetto politico Pistoletto parla anche nel suo libro presentato nel corso dell’incontro ‘Ominiteismo e Demopraxia’ edito da Chiarelettere in cui l’autore esprime la sua idea di societa’ contemporanea, risultato del suo lungo percorso artistico a servizio di una indispensabile centralita’ dell’arte e della sua interattivita’ con tutti gli ambiti sociali, una nuova civilta’ dell’arte. “Da qui il titolo: Ominiteismo ovvero culto degli uomini e della propria identita’ con assunzione soggettiva di responsabilita’ dell’essere e Demopraxia in contrapposizione a demo-crazia in cui la parola ‘potere’ viene sostituita con la parola pratica, arte del fare e del produrre un ipotetico luogo ideale di un sistema sociale perfetto in cui sia inserita la relazione tra il potere e il popolo” conclude l’autore.
E di ruolo sociale dell’arte parla anche il secondo progetto di Studio Azzurro portato a Parma dal Festival della Creativita’ Parma 360 nell’edizione del 2017 in piena continuita’ con l’idea centrale di Parma360 e la filosofia artistica del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Studio Azzurro nasce a Milano nel 1982 da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi ed esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche superando le discipline tradizionali in un percorso artistico trasversale fino a formare un gruppo di lavoro aperto a differenti forme artistiche di collaborazione.
La loro ricerca di videoambientazioni come Il Nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) e Vedute (quel tale non sta mai fermo), in cui ricorrono gli elementi della figura umana e della natura, vengono progettate in funzione del contesto spaziale e sociale che dovrà accoglierle.
“L’artista non e’ piu’ chiuso nel suo pensiero isolato per descrivere una propria emozione, ma diventa uno strumento per riproporre emozioni collettive in cui riconoscersi. Da qui il progetto del ‘Parco Ideale’ di via Verona a Parma, seconda Stazione Creativa di Studio Azzurro che per un mese ha visto gli artisti locali con diversi linguaggi espressivi incontrarsi e confrontarsi per esprimere la propria idea di bellezza conclusasi poi nella performance espositiva di maggio negli spazi del Wopa in occasione di Parma360 che ci ha permesso di ricevere fondi da Cariplo per la terza Stazione Creativa che realizzeremo quest’anno e che speriamo di presentare anche a Parma- dice Leonardo Sangiorgi, fondatore di Studio Azzurro -Nel libro di Paolo Rosa, socio di Studio Azzurro, ‘L’Arte fuori di se” si riassume il pensiero del nostro percorso: l’arte oggi non ha piu’ il ruolo di creare opere ma avviare interazioni, non creare prodotti ma avviare processi. E questo processo puo’ essere innescato solo attraverso il gesto comune” concude Sangiorgi prima di presentare il video documentario “Stazione Creativa a Parma | Il Parco Ideale”, realizzato da Kinoki sull’esperienza della Stazione Creativa @ WoPa Temporary Parma, a cura di Chiara Canali e Michele Putortì, in collaborazione con Associazione culturale Kinoki e Manifattura Urbana, svoltasi da aprile a maggio 2017 presso lo Spazio Carroponte del WoPa Temporary Parma.
L’iniziativa ha visto la partecipazione degli artisti e creativi Elisa Barbieri, Cécile Bargiarelli, Paolo Boggiani, Tania Comelli, C999, Giulia D’Ambrosio, Lazzaro Marco Ferrari (Rhapsomedia.com), Francesco Fulvi, Anna Guarinoni, Sergio Nicolas Parra, Antonio Pipolo, Francesco Sgorbani, Rino Stefano Tagliafierro (Karmachina), Amalia Vigliante, On/Off, FabLab Parma, Liceo Artistico Paolo Toschi Parma.
Arte condivisa per e con il territorio, creativita’ complice della quotidianita’ e contaminazione di idee e di riflessioni contemporanee in un tessuto sociale sempre in cerca di ideali nei quali identificarsi e’ il filo conduttore delle due edizioni del Festival della Creativita’ Parma 360 ideato e realizzato a Parma dalle curatrici Chiara Canali e Camilla Mineo affiancate da Simona Manfredi nella prima edizione del 2016 alla quale Michelangelo Pistoletto prese parte con il Terzo Paradiso.
Un esperimento di contaminazione disseminato sul territorio parmigiano che ha prodotto risultati eccellenti non senza critiche e polemiche come e’ successo, peraltro, recentemente a Michelangelo Pistoletto con l’istallazione della sua opera ‘Mela Rigenerata’ davanti alla Stazione Centrale di Milano, opera che puo’ essere considerata emblema del Terzo Paradiso e della sua nuova poetica artistica.
Un simbolo del nuovo corso globale in cui tecnologia e natura, progresso e civilta’ riprendono un viaggio parallelo completandosi e migliorandosi a vicenda. Ma probabilmente contestazioni e polemiche hanno sempre affiancato le idee innovative che producono cambiamento e il dibattito che ne segue genera inevitabilmente confronto, progressi e nuove soluzioni.