Un 2017 da record per il turismo dell’Emilia-Romagna. Nei primi otto mesi dell’anno si sono registrate infatti oltre 46 milioni presenze in regione, quasi 3 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre salgono a 9,7 milioni gli arrivi. Tanti i turisti italiani, così come quelli stranieri.

I dati arrivano da una ricerca realizzata dal Centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna e promossa dall’Osservatorio regionale sul turismo di Regione e Unioncamere.

Se la Riviera con il suo mare continua a tirare, è da sottolineare il boom delle città d’arte con un +12,7% di presenze e un +8% di arrivi e l’impennata dell’Appennino: +10,5% le presenze, +8,7% gli arrivi.

La città maggiormente turistica in termini di valore aggiunto provinciale è Rimini (28%), seguita da Ravenna (23%), Forlì-Cesena (17,9%), Ferrara (15,6%) e Bologna (8,5%). Lungo la via Emilia, dove prevale il radicamento industriale dei territori, si prosegue con Parma (6,2%), Reggio Emilia (3,4%), Modena (4,2%) e Piacenza (4,8%).

Appena pochi mesi fa, un altro dato incoraggiante: Parma è risultata essere una delle città più attrattive della regione. A dirlo, i dati del servizio statistica della Regione Emilia Romagna, confermando il trend positivo degli ultimi cinque anni.

Nel 2016 è stata superata la soglia delle 700mila presenze con un incremento del 6,1 per cento rispetto al 2015. Sono stati 332.190 gli arrivi in città nel 2016 (numero riferito ai singoli turisti), di cui 137.822 dall’estero. La permanenza media è stata di 2,11 giorni.

La risalita di Parma come città di richiamo turistico è stata costante e continua nelle graduatorie regionali e nazionali dal 2012 ad oggi.

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