Presentato venerdi’ sera 8 settembre presso la libreria Feltrinelli di via Farini il libro ‘Fuoco Criminale- La ‘ndrangheta nella terra del Po: l’inchiesta’ edito da Imprimatur di Rossella Canadè giornalista della «Gazzetta di Mantova», quotidiano del Gruppo Repubblica-Espresso.
Ha lavorato nella redazione di Parma de «l’Unità» e a «Ultime notizie». Ha scritto reportage da Somalia, Ruanda, Iraq, Bosnia, Serbia, Romania e Brasile. Attualmente si occupa soprattutto di cronaca nera e giudiziaria, con particolare attenzione al tema della criminalità organizzata e degli insediamenti della mafia al Nord. Dai suoi servizi sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mantovano hanno aperto inchieste la Commissione nazionale antimafia e la Procura di Mantova. Autrice anche di un testo teatrale ‘Senza tacchi’ messo in scena da Europateatri.
Il racconto della giornalista e’ un attento collage di atti d’inchiesta che con l’intelligenza della cronista esperta sembrano un romanzo strutturato ad hoc. Mille avvenimenti apparentemente slegati tra loro ma che avvicinati a dispetto dei tempi sincopati della cronaca svelano una trama eloquente e spaventosa che a queste latitudine non si credeva possibile.
Una notte di novembre, a qualche chilometro da Mantova, va a fuoco l’auto di un imprenditore edile. Autocombustione, si a retta a dichiarare. Un mese dopo: altro incendio. Stesso posto e stesso proprietario. Si accendono altri roghi, e le vittime sono sempre imprenditori edili. Il fuoco arriva a bruciare le betoniere di una ditta di calcestruzzi impegnata nella costruzione di un centro con parcheggi, un albergo, negozi, appartamenti e uffici all’ingresso della città.
Coincidenze? Lo sono sino al 24 settembre 2011, quando un piccolo imprenditore si presenta alla caserma dei carabinieri. È spaventato, si sente sotto scacco. E il suo racconto apre una ferita che non appartiene a questa terra. Saranno le sue denunce a dare il via all’inchiesta Pesci, che smaschererà le mire della cosca di Nicolino Grande Aracri nelle terre dei Gonzaga. Accanto ai nomi del boss della ’ndrangheta cutrese e dei suoi compari, l’indagine coinvolge nomi come quello del sindaco, del più importante costruttore della zona, di affaristi, di ex senatori, fino all’ex presidente del Consiglio di Stato. Estorsioni, intimidazioni, corruzioni, mazzette che non lasciano tracce, se non le frasi smozzicate captate nelle intercettazioni. In una città, Mantova, simbolo del profondo Nord, che continua a disegnare la ’ndrangheta con coppola e lupara. Fino ad oggi.