di Titti Duimio
Fausto Brozzi architetto, designer, fotografo, curatore di mostre, artista e produttore di culatello in edizione limitata. Nato a Colorno 57 anni fa.
“Disegnare possibili case non mi e’ mai piaciuto, lo trovavo noioso e ho deciso di fare il designer scontrandomi con quel mondo fatto di soprusi e di scorrettezze senza mai perdermi di vista” ci dice Brozzi.
Diventa direttore marketing strategico delle aziende con le quali collabora a Milano, New York, Parigi e in Svizzera per importanti banche d’affari. 10 anni in Cina di fianco agli imprenditori emergenti di un mercato in continua crescita e durante i suoi viaggi l’arte e la creativita’ rimangono la sua passione. Conosce e curiosa nelle culture con cui entra in contatto facendosi conoscere con le sue opere in tutto il mondo. Espone ovunque con grandi successi di pubblico e di vendite. Pubblica cataloghi delle sue opere presso le piu’ importanti case editrici d’arte.
Diretto fino a sembrare ruvido cerca linee di dialogo semplici e pulite sia nei rapporti umani che nei suoi lavori artistici. Sceglie la non ipocrisia come mission e non accetta compromessi convenienti ne’ nell’arte ne’ nella vita. I suoi soggetti preferiti sono le donne: mai oggetti, sempre protagoniste di una bellezza sopra il tempo, linee e curve da immortalare in un racconto che va oltre l’istante attraverso il fuoco che le scioglie e le conserva in un attimo ‘messo a fuoco’ e fissato per sempre negandogli la possibilita’ di trasformarsi poi.
“Fuori dal mercato dell’arte ufficiale manipolato e manipolabile ho seguito solo me stesso e il mio istinto per costruire un racconto d’arte parallelo e fatto di scelte personali. – spiega l’artista – Ho fatto mostre in mezzo mondo e venduto opere a musei ed istituzioni pubbliche e private ritagliandomi una visibilita’ e una credibilita’ artistica Cosi’ ho dato il via a ‘International Art in Venice’ giunto ormai alla settima edizione che propone il meglio della produzione artistica mondiale negli storici spazi di Ca’ Zanardi a Venezia in contemporanea alla Biennale di Architettura che si tiene in laguna. Punto sempre all’eccellenza in tutto e la storia mi da’ ragione. Tutti gli anni aumentano i visitatori e gli artisti fanno a gara per esserci. La qualita’ e l’eccezionalita’ sono ingredienti indispensabili per staccarsi dal coro di un mercato mercificato e poco attento ai nuovi linguaggi”
E cosi’ anche nella quotidianita’ Fausto Brozzi produce bellezza e unicita’: 200 culatelli all’anno destinati a pochi eletti con l’amore e il rispetto per le tradizioni della sua terra che gli ha insegnato il gusto per la vita e l’eccellenza come unica possibilita’.
“L’arte e’ un modo di vivere-dice Brozzi- e ogni opera dev’essere vissuta e applicata alla realta’ che ci circonda. Per questo l’anno scorso ho ideato l’esposizione site specific ‘Tutto in una notte’ che per 3 ore ha portato le opere di 50 grandi artisti in un bosco di Viadana (MN) mettendo in contatto gli alberi con l’animo umano e i suoi segni.
Le atmosfere misteriose della natura silente ricordano location dalle sensazioni infinite generando un momento magico di unione e condivisione d’intenti. Le opere si scoprivano nel buio del bosco con torce e illuminazioni di fortuna quasi come una caccia al tesoro il cui premio era il gesto umano di una rappresentazione geniale. Uomo come tutt’uno con la natura ma ancora di piu’: uomo come centro del mondo se in sintonia e in complicita’ con la natura senza la quale non sarebbe niente.”
E altri mille progetti escono come un fiume in piena dalle parole di Fausto Brozzi che non intende fermarsi ai grandi successi ottenuti ma guarda avanti perseguendo il suo pensiero di un arte fatta di artisti, di confronti, di incontri e di curiosita’ in continua ricerca da rabdomante di emozioni al top.
Figlio di un territorio generoso ed esigente pensa in grande per rendere omaggio alla sua citta’. “Parma in tutto il mondo e’ sinonimo di eccellenza. Cibo e musica incoronano questo territorio come isola perfetta del ben-vivere ed il Teatro Regio e’ il tempio mondiale della lirica. Dovremmo avere pronotazioni con anni di anticipo sulle stagioni perche’ tutti dovrebbero voler esser qui per assistere alle opere, invece e’ tutto in scala uno a dieci con risonanza limitata. Sto studiando un progetto per rendere Parma il polo internazionale della lirica e attirare il mondo intero in questa citta’ che possiede indiscusse eccellenze. Usare i plus di Parma per renderla unica, un’idea facile e semplice come tutte le idee migliori, per riportarla ai fasti che merita”