di Laura Candeloro
Slow tourism, o il viaggio lento, quando si percorre l’itinerario a piedi o in bicicletta per esplorare il territorio e le sue realtà economico-sociali ed assaporare i cibi locali, biologici e a Km zero, con l’occhio puntato all’ambiente, al risparmio energetico e alla raccolta differenziata. E’ un turismo più sano e reale, per staccare davvero la spina dalla frenesia del vivere quotidiano costellato di impegni ed appuntamenti da rispettare. E’ il viaggio che si riflette anche interiormente come conoscenza di se stessi.
Viaggiare in chiave slow, con lentezza, significa applicare al viaggio una filosofia di vita che fruisce ritmi più umani, non frenetici, non massificati, permettendo al turista di godere di un’esperienza completa, profonda e coinvolgente, a contatto con la natura e assimilando gradualmente i legami con la realtà locale. Il turista “lento” non consuma il territorio accumulando rifiuti e sperperando risorse e fonti d’energia, ma valorizza le fonti e le risorse locali in un approccio eco-sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, degli abitanti dei territori, delle tradizioni ed usi locali, delle tipicità.
Lo Slow Tourism è la nuova tendenza del turismo, l’alternativa al viaggio veloce ed iper consumistico del tutto e subito, che riporta il turista, per il tempo della vacanza, alla dimensione naturale del fluire del tempo. Anziché correre da una nuotata ad una partita a tennis, dallo shopping al ristorante, dall’aperitivo allo “struscio” sul lungomare, si passa ad osservare, “gustare”, assaporare le emozioni che suscita l’ammirazione del paesaggio e l’incontro con le realtà territoriali, “sostare”. Ed il tragitto, che diventa parte integrante dell’emozione della partenza, viene percorso in bici, a piedi, a cavallo o in barca e con più mezzi. Per visitare non più divertimentifici superaffollati ma i centri minori, i borghi di cui è ricco il Bel Paese e privilegiare gli itinerari naturalistici, come gli itinerari fluviali a bordo di canoe, piccole imbarcazioni o houseboat e gustare le eccellenze dell’enogastronomia.
Tante le proposte e gli itinerari per vacanze all’insegna della lentezza promossi da associazioni come Slow Tourism (http://www.slowtourism-italia.org/), che invita i viaggiatori a fare turismo lento, sostenibile e responsabile, a scoprire i luoghi rispettandoli, a viverli, assaporarli e nello stesso tempo custodirli in quanto patrimonio di inestimabile valore, ricchezza da salvaguardare per il benessere comune. O Movimento Lento, un network di aziende e professionisti che collaborano per diffondere la cultura dello “slow travel”. SloWays è il tour operator che organizza viaggi a piedi e in bicicletta, in gruppo o in libertà, adatti a tutti, in particolare a chi ama riprendersi il proprio tempo e godersi il viaggio, in ogni istante. Con il focus puntato sulle tradizioni e i sapori dei luoghi, sull’accoglienza delle piccole strutture a conduzione familiare. Per i meno allenati o per chi non ha mai viaggiato a piedi o in bicicletta ci sono soggiorni stanziali o itinerari facili con trasporto bagagli da una tappa all’altra e tour con e-bike. Vengono valorizzati i grandi itinerari italiani e internazionali, come la Via Francigena, il Cammino di Santiago, la rete ciclabile Eurovelo e gli innumerevoli percorsi che attraversano l’Europa.
Anche ItinerAria è una società specializzata nella valorizzazione del “turismo lento”, a piedi e in bicicletta, tramite le nuove tecnologie, per la scoperta autentica del mondo e di se stessi.