di Francesca Devincenzi
Con “Fuori di Testa” sta scalando le classifiche, e macinando chilometri per la promozione. Ma lei, Silvia Olari da Fornovo, 29 anni da compiere, di testa “ci sta dentro” eccome. Solida, ancorata a terra come i figli della nostra montagna, coraggiosa, determinata, consapevole.
Che la musica ti da ma ti toglie, è un saliscendi come la vita. Ma lei a stare sulla nota giusta non si annoia mai. A otto anni ha iniziato a cantare, a 20 il successo con l’esperienza ad Amici, l’ispirazione, il passaggio da cantante ad autrice, la sperimentazione a Londra, il ritorno in città.
Tra una promozione e una serata, Silvia Olari si racconta. Senza filtri, figlia della porta accanto.
Silvia, partiamo dalla fine. Sei in promozione con “Fuori di testa”.
“E’ un pezzo estivo, fresco, ma al tempo stesso importante. Contiene spensieratezza e consapevolezza, leggerezza e coraggio. E’ un invito per i giovani a uscire dagli schemi per ritrovarsi e stare meglio”.
Come nasce questo brano?
“Lo ho scritto alcuni anni fa, poi è rimasto in un cassetto. Mi sono dedicata ad altri, più impegnati, più d’autore. Poi il destino ci ha pensato lui…tramite Sebastianelli, un vecchio amico, ho conosciuto Beppe Stanco e il team di Beat Sound. Ci siamo piaciuti, abbiamo deciso di fare un pezzo di strada insieme. E sentito questo brano abbiamo deciso che sarebbe stato quello di debutto della nostra collaborazione”.
Torniamo alle origini: quando hai iniziato a cantare?
“A otto anni. Studiavo pianoforte a Noceto, poi ho provato anche a cantare. E ho scoperto che mi piaceva. Cantavo la Pausini e suonavo Chopin, il più moderno dei classici. Poi ho lasciato il classico per il moderno, mi sono dedicata a Pop, R&B, musica moderna. Al primo saggio mi tremavano le gambe, ma la voce usciva! Cantai “Casa mia”. Ero inconsapevole, come tutti i bambini, incosciente. Ma felice”.
Poi tanti concorsi canori, alcuni vinti, altri no. E Amici 8…
“Amici è stato lo spartiacque, la maturità. Era l’edizione numero 8, quella vinta da Alessandra Amoroso. L’otto è un numero che si ripete nella mia vita, sono nata nell’88, maturità linguistica diplomata con 88, l’infinito è un otto coricato… Sono entrata con 5-6 provini, quando mi hanno preso è stata un’emozione bellissima, non ci volevo credere. Ho imparato tantissimo, sono stata eliminata alla sesta puntata del serale: vinse Alessandra Amoroso, ma io ho imparato tantissimo”.
Dopo Amici?
“Il mio coach era Luca Jurman. Appena uscita ho firmato un contratto con la Warner Music Italy, e prodotto il primo EP che porta il mio nome. Il singolo di debutto, “Fino all’anima”, me lo ha scritto Nek. Un’emozione pazzesca…lui è un ragazzo semplicissimo, meraviglioso…ma per me era un idolo”.
Se ne parla tanto: talent sì, talent no. Che ne pensi?
“Nella scuola di Amici è entrata Silvia ragazzina ed è uscita Silvia cantante. Mi ha dato consapevolezza. Dico talent sì, ma ci vuole anche talento. Poi fortuna, e non mollare mai. Si devono fare canzoni autentiche, che vengono dal cuore, che colpiscono l’anima perché ce l’hanno dentro.
Io ho fatto tanti concorsi, tentato tante strade: ci vuole pazienza, determinazione, nulla arriva per caso”.
Eravamo rimaste al primo EP…
“Nel 2010 arriva “Libera Da”, album interamente scritto da me, pubblicato con etichetta indipendente. Negli anni successivi escono due singoli, “l’amore non esiste” e “niente di me”. Ma mi mancavano gli stimoli, avevo bisogno di cambiare alcune cose della mia vita, così nel 2014 mi sono trasferita a Londra.
Lì per un anno e mezzo ho cantato e suonato nei locali, perfezionato la lingua, ritrovato me stessa.
Poi sono tornata a casa, ho ritrovato la mia dimensione, ho fondato una band che canta tributi ad Amy Winehouse, che amo e ho cantato tanto a Londra: si chiama Back To Amy. Poi ho incominciato a insegnare canto: la scuola mi tiene con i piedi per terra, mi ricorda chi sono e da dove vengo”.
Se dico “Lost in Yourself”?
“E’ un singolo che ho inciso e che anticipa l’album, interamente in inglese, di prossima uscita. E’ una produzione svedese con distribuzione americana, un progetto internazionale affascinante”.
Cosa pensano i tuoi genitori della strada che hai scelto?
“Dovresti chiederlo a loro (ride ndr). Sono figlia unica…mi hanno sempre appoggiato, sostenuto, ma mai spinta in nessun modo. La musica è scelta e passione, loro mi hanno trasmesso i valori della vita, dell’autenticità, del lavoro. Hanno accettato, subito ma supportato i miei desideri”.
E il tuo fidanzato?
“Ad oggi sono single. Ho avuto le mie storie, alcune di queste anche importanti, spesso con ragazzi comuni, cioè fuori dal mondo della musica.
Stare con una persona conosciuta non è facile, ci vuole pazienza, rispetto…e va preso il pacchetto completo, pregi e difetti della popolarità, le esigenze del lavoro, il carattere e le necessità della ragazza comune. La gelosia ci sta ma se diventa eccesso col mio lavoro è dura…”.
I tuoi “modelli”?
Nek, Laura Pausini, Amy Winehouse, l’innarivabile Robbie Williams.
Sogni Sanremo?
“Si, ovvio, è una vetrina importante. Ci ho provato tre volte, ma non sono mai stata presa tra i giovani. Non demordo, arriverà la mia occasione, è un palcoscenico importante”.
Tra quindici anni Silvia sarà…
“Una cantante, spero. Famiglia? Ogni cosa a suo tempo”….