Sono arrivati a Sala Baganza i ragazzi provenienti dalle zone contaminate di Chernobyl. Banca del Tempo e Comune in prima linea, ma è un’intera comunità che si mobilita
Si rinnova l’abbraccio della comunità salese ai bambini bielorussi che ancora oggi soffrono a causa della contaminazione radioattiva provocata dall’incidente nucleare di Chernobyl. Un abbraccio lungo 19 anni per aiutarli a sfuggire, almeno per un po’, da quella malsana terra di nessuno che continua a mietere vittime.
Dallo scorso 2 luglio sette ragazzi bielorussi tra i 12 e i 16 anni, provenienti dall’orfanotrofio di Babici, sono ospitati nella scuola elementare “Athos Maestri”, dove resteranno fino al primo di agosto. Ragazzi che il 26 aprile del 1986, il giorno del disastro, non erano ancora nati, ma che sono figli di quelli che, ancora oggi, vengono chiamati i “Bambini di Chernobyl”, molti dei quali non ci sono più.
L’iniziativa di temporanea accoglienza, di cui come ogni anno si sono fatti promotori il Comune di Sala Baganza, che attraverso Pedemontana Sociale finanzia le spese di viaggio, e la Banca del Tempo che si occupa dell’ospitalità, coinvolge tutto il paese: ci sono ristoranti, circoli ma anche famiglie che offrono pranzi e cene, commercianti e associazioni che organizzano eventi per raccogliere fondi, come la rappresentazione del “Barbiere di Siviglia” dello scorso 4 luglio, ma anche medici che si offrono per fornire gratuitamente cure e sottoporre i ragazzi a esami clinici per verificare il loro stato di salute.
Una gara di solidarietà che testimonia il grande cuore di una comunità iniziata nel 1998, diventata una tradizione e un’occasione di incontro tra culture diverse. Martedì, ad esempio, i ragazzi bielorussi si ritroveranno al Circolo Anziani insieme ai bimbi sahrawi per una “pizzata”. E grazie al contributo di privati, trascorreranno 4 giorni al mare.
«L’abbraccio ai bambini bielorussi per noi è importante – spiega l’assessore alle Politiche sociali e alla Sanità del Comune di Sala Baganza Giuliana Saccani –. È un momento di aggregazione culturale in cui mettere a frutto le potenzialità del nostro territorio, grazie alla solidarietà dei salesi, per aiutare questi ragazzi. L’Amministrazione comunale crede molto in questa iniziativa e continua ad appoggiarla da quasi 20 anni».
«Questi ragazzi possono allontanarsi per un po’ dai loro problemi – ricorda il sindaco di Sala Baganza Aldo Spina – anche per effettuare controlli clinici. Come Amministrazione comunale, da un lato siamo al fianco della Banca del Tempo, protagonista di questa iniziativa, con un sostegno economico. Dall’altro, aiutiamo a realizzare iniziative per la raccolta dei fondi necessari. A fine luglio la presenza di questi ragazzi verrà festeggiata con un patto di amicizia tra Sala Baganza e la Bielorussia, che invierà qui una delegazione per testimoniare l’apprezzamento e l’importanza di questa tradizione all’insegna della solidarietà, capace di avvicinare culture diverse».