di Francesco Gallina
Tratto dal titolo di una raccolta di poesie di Alda Merini pubblicata nel 2000 da Einaudi nella collana Collezione di poesia, Superba è la notte è la rassegna poetica che rinfresca le serate parmigiane di questa afosa estate 2017 con un cocktail gustoso e dissetante che miscela sapientemente musica e poesia novecentesca. La rassegna di eventi curata dal critico Giuseppe Marchetti si è aperta il 21 giugno con una straordinaria serata dedicata ai versi
scritti dalle colonne storiche della poesia parmigiana, quali Bertolucci, Artoni, Pezzani, Bevilacqua, Conti, Bacchini e Cusatelli, letti dalla voce suadente di Ugo Pagliai e meravigliosamente accompagnati dal sax di Fabrizio Benevelli, Giovanni Contri, Marco Ferri e Alessandro Creola, nell’affollato cortile della Casa della Musica.
E ieri 28 giugno, sempre all’ombra dei dubrasè, è andato in scena il secondo appuntamento nella Sala dei Concerti, dove è stata offerta al pubblico un’invitante carrellata di poesie prodotte dalle nuove leve poetiche germogliate dal suolo parmigiano negli ultimi decenni. A dare voce ai testi sono stati due giovani attori talentuosi: Pietro Piva, finalista al Premio Scenario per Ustica 2017, e Francesca Gabucci, esperta in lettura espressiva che ritroveremo il 21 luglio insieme a Maurizio Cardillo in Aspettando che un angelo mi sfiori, serata omaggio alla poesia di Alda Merini.
Inframmezzate dalle performance musicali del chitarrista virtuoso Dario Vannini – che è passato abilmente dall’irlandese seicentesco Dowland a Bach, dal paraguaiano Barrios ai Beatles – sono state intensamente interpretate le poesie di Alma Saporito, Luca Ariano, Giancarlo Baroni, Mauro De Maria, Stefania Cavazzon, Alberto Manzoli, Adriano Engelbrecht, Antonia Gaita, Maria Pia Quintavalla, Edmondo Busani, Michele Miccia, Bruno Piccinini e Giuseppe Marchetti.
Cinque anni dopo la “morte” del rimpianto Festival della Poesia, torna a Parma un appuntamento imperdibile per gli amanti del genere che, forse, chissà, potrebbe gettare i semi vitali per la rinascita di quello che fu uno dei Festival più ammirati e celebrati a livello nazionale e internazionale. Perché la poesia – quella di qualità – non è solo una mera questione letteraria, ma può assurgere a rito pubblico, momento di pacifica e arricchente coesione sociale che trova nella parola il suo imprescindibile peso specifico.