La Agenzia per l’Italia Digitale fotografa la diffusione della fatturazione elettronica nel nostro Paese: buone le performance del sistema pubblico, mentre negli scambi tra privati si può ingranare una marcia più alta.
Più di 55 milioni di fatture elettroniche gestite da giugno 2014, più della metà delle quali soltanto nel 2016, con un risparmio annuo di 1 miliardo di euro. E poi, anche un buon ritmo di scambio di documenti digitali tra le imprese, con un totale di 150 milioni sempre solo nell’anno scorso, e la sperimentazione dei sistemi di eSupply Chain Execution, che però deve diffondersi in maniera più capillare.
L’analisi dell’Agid. Parliamo della fattura elettronica e del modo in cui sta (più o meno velocemente) conquistando l’Italia, grazie all’ultima analisi dell’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) che ha fatto il punto sui risultati ottenuti in questi anni dalla digitalizzazione delle procedure, nonché dell’impatto che hanno avuto anche le piattaforme private come Easyfatt, software fatturazione di Danea che resta uno dei più utilizzati in ambito nazionale.
La diffusione delle fatture elettroniche. In generale, l’Agid definisce “a gonfie vele” l’andamento dell’e-fattura in Italia, sottolineando in particolare come a partire da giugno 2014 siano state gestite da parte delle varie amministrazioni pubbliche del territorio qualcosa come più di 55 milioni di fatture elettroniche. Il primo effetto è quello del risparmio consentito alla “pesante” macchina pubblica italiana, calcolato addirittura in oltre 1 miliardo di euro. Risultati positivi di cui si è “accorta” anche l’analisi delle classifiche Desi 2017, che hanno collocato l’Italia al quarto posto tra i Paesi europei per l’uso della fatturazione elettronica all’interno.
La PA italiana apprezza l’efattura. E dire che l’avvio è stato tutt’altro che spedito: nei sei mesi di applicazione nel 2014, da giugno a dicembre, sembrava che il sistema della PA italiana rispondesse in maniera incerta e poco convinta, visto che si registrano meno di 2 milioni di fatture elettroniche gestite dalla PA. L’accelerazione è in realtà arrivata già nell’anno successivo, con 23 milioni di documenti scambiati in soli 12 mesi, e il ritmo di crescita è proseguito con forza anche nel 2016, quando il volume totale ha superato i 30 milioni.
Un risparmio di un miliardo. L’Agenzia per l’Italia digitale ha anche calcolato l’impatto economico legato all’adozione di FatturaPA nelle amministrazioni nazionali, rilevando in modo specifico che il passaggio al digitale ha generato un risparmio di circa 17 euro a fattura. Pertanto, come accennato, finora è stato possibile arrivare a un risparmio annuo complessivo di oltre 1 miliardo di euro.
Benefici per la PA. A beneficiare in prevalenza di questo sistema sono per la maggior parte gli enti locali: secondo l’Agid, il 41% degli uffici destinati alla fatturazione elettronica appartiene proprio ad amministrazioni comunali e loro unioni, consorzi o associazioni. In questi ultimi anni, poi, è cresciuto il numero degli uffici, passati dai 30 mila del 2014 ai 56.800 contati alla fine del 2016.
Anche le imprese si adeguano. Il trend è lievemente meno positivo per le imprese italiane: l’efattura piace e viene utilizzata molto, ma fatica a imporsi il sistema dello scambio di documenti per l’eCommerce B2b, ovvero le transazioni tra privati. In dettaglio, le aziende italiane nel 2016 hanno scambiato in digitale oltre 150 milioni di documenti (+36% rispetto al 2015), ma lo strumento è utilizzato “solo” da 12 mila imprese a livello nazionale.
Ritmi più alti che nel resto d’Europa. Migliore l’approccio alla FatturaPA, visto che secondo l’Agid più di un’azienda italiana su tre la utilizza quotidianamente, il dato più elevato a livello europeo (dove la media si ferma al 18); inoltre, solo dalle Pmi tra il 2015 e il 2016 sono partite quasi 2 milioni di fatture. La stessa Agenzia ricorda che da gennaio di quest’anno il formato FatturaPA, utilizzato per la formazione e trasmissione delle fatture elettroniche verso le amministrazioni, è stato adeguato per permettere la fatturazione elettronica tra privati anche attraverso il Sistema di interscambio.