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di Titti Duimio
“Coriandoli che riemergono dal battiscopa fuori stagione” cosi’ si possono riassumere le belle poesie di Alma Saporito raccolte nel volume dal titolo ‘Il tempo dei jukebox’ ed. Epika presentato mercoledi’ 14 giugno alla libreria Diari di Bordo di b.go Santa Brigida.
Schegge di memoria di una generazione di 50/60enni che si riconoscono in ogni ricordo dell’autrice. Siamo fatti di tempo e arriva un momento in cui i dettagli del passato riemergono e si confondono con il futuro tracciando una linea continua tra quello che siamo stati e quello che diventeremo con uno sguardo di dolce consapevolezza mai malinconica ma quasi lievemente ironica.
Alma Saporito recupera dalla memoria oggetti dal potere evocativo come le madeleine di Proust che sanno di cose buone che appartengono a tutti, apre cassetti ed estrae emozioni lievi come un sorriso, come il jukebox simbolo di festa e di allegria, di relazioni e condivisioni, ma anche di rinnovamento culturale con canzoni d’oltreoceano che arrivavano a noi da quella scatola magica e superavano il nazional-popolare al costo di una sola moneta:
IL MIO E’ STATO IL TEMPO
Il mio
e’ stato il tempo
dei jukebox
non auricolari
a isolare dal mondo
ma musica condivisa
ognuno ad aspettare
l’altrui scelta
a volte a riascoltare
lo stesso brano
e quando sulla spiaggia
si correva allo stabilimento
con gli spiccioli
per un gelato e una canzone
calzavo gli zoccoli
per isolarmi dalla scossa
che pizzicava le dita
nell’introdurre una moneta
e cosi’ gli altri
mi porgevano
monete e desiderio
e io
a manovrar
la melodia
“E nessuno si azzardi a dire che è un facile tranello che da inevitabilmente l’accesso alla commozione. Qui non ci sono tranelli:ci sono pezzi di vita. Vita reale, vissuta. Non tornano-vero!- ma li’, in quel baule, diventano forse i salvagente per non naufragare, i salvacondotti per attraversare (se non indenni, almeno decentemente in sesto) ciò che resta della nostra vita” spiega Paolo Briganti docente di Letteratura Italiana Contemporanea e poeta lui stesso che ha presentato il libro insieme alla moglie Mirella Cenni che ha magistralmente letto alcune poesie, “Alma fissa il tempo per ri-conoscersi senza mai scivolare nel sentimentalismo melenso, scrive un’autobiografia in versi sempre sul filo della leggerezza e della descrizione dell’oggetto e del sentimento che ne scaturisce riportandoci ‘dentro’ il nostro stesso bagaglio emotivo forse, fino a quel momento, inconsapevoli di avere”.
Antonello Saiz e Alice Pisu, titolari della libreria Diari di Bordo, hanno presentato la loro iniziativa solidale ‘Un libro sospeso per Agevolando‘, idea premiata dal Ministero della Cultura come progetto in grado di portare la lettura fuori dagli ambiti tradizionali e presa a prestito dalla pratica napoletana di lasciare un caffe’ pagato per chi verra’ dopo di lui. Acquistando un libro se ne puo’ lasciare uno in dono ai ragazzi dell’associazione che provengono da realta’ difficili con l’obiettivo di creare una biblioteca nella sede di Agevolando.
Mirella Cenni legge una poesia di Alma Saporito:
Ringrazio delle citazioni (esplicite ed implicite). Ne faccio ora io un paio, in risposta (e minima correzione…).
Corazzini: «Perché tu mi dici: poeta? / Io non sono un poeta. / […] Io so che per esser detto: poeta, conviene / viver ben altra vita!».
E Palazzeschi: «Son forse un poeta? / No, certo».
Ma mi sarebbe piaciuto esserlo. Comunque, a ognuno il suo. Che, nel mio caso, vuol dire cercare di portare alla luce (quantomeno ad una miglior luce, di suono e d’intelletto) le parole degli altri. Qualcosa di simile a una levatrice… di parole. Destino meravigliosamente alto ed umile. Un po’ da figli d’un dio minore (Hélas!).
Paolo Briganti