di Titti Duimio Dopo il successo di Milano presso la concept gallery Workshop di Via Montevideo, arriva a Parma nello spazio BDC (Bonanni-Delrio-Catalogue) la mostra ‘Ladies not Gentlemen’ curata da Chiara Levi e Johnny Cobalto.
Abbiamo chiesto alla curatrice Chiara Levi, da sempre interessata ai temi legati alla diversity e in particolare alle donne e lavoro, di raccontarci il progetto:
Inaugurata giovedì’ 1 Giugno nell’ex chiesa di Santa Maria della Pace in b.go delle Colonne la collettiva di illustrazioni completamente al femminile. 26 artiste per 26 linguaggi, racconti e interpretazioni di un dialogo personalizzato con la fantasia.
Colori e segni caratterizzati dalla profonda leggerezza ironica dell’universo femminile che sa far sorridere ma sa far pensare.
26 suggerimenti per storie da inventarsi liberamente entrando quadro dopo quadro in un mondo diverso, inventato eppure condiviso.
Giovani emergenti e affermate professioniste si alternano sulle storiche pareti dell’ex chiesa con un ritmo coinvolgente e quasi musicale, le opere si leggono come fosse una canzone conosciuta con parole che ti tornano in mente e trasportano in momenti di memoria collettiva che appartiene e assomiglia.
Come nell’opera di Susanna Rumiz, friulana, disegnatrice di libri per bambini che cita dinosauri ed astronauti per raccontare una citta’ immaginaria con paure e speranze in un sogno in bilico tra l’inquietante e il controllabile.
O Silvia Mauri da Como con la sua Eva senza Adamo, donna con il suo corpo geometrico che galleggia in un eden infernale assumendosi l’intera responsabilita’ di addentare una mela che sembra radioattiva e di fianco a lei il suo serpente/drago pronto ad incenerirla o forse a trasformarla in qualcosa di diverso.
E ancora Elisa Talentino, torinese che propone un’opera dal titolo ‘Profondità” in cui la figura femminile sembra fluttuare nel mare dopo un tuffo o forse si eleva oltre le nuovole in un volo leggero. Il colore quasi uniforme confonde il corpo con la materia circostante cielo o mare che sia, accendendo di note rosso fuoco i tratti distintivi di una femminilita’ vantata.
E cosi’ per altre 23 storie tutte uniche e tutte condivisibili.
Al fondatore della galleria BDC Mauro del Rio imprenditore e collezionista di fotografie e di arte contemporanea abbiamo chiesto ‘quanto gli imprenditori amino l’arte e quanto l’arte contemporanea ami gli imprenditori illuminati che la promuovono’ per sottolineare l’impegno dei privati in questa citta’ verso nuove forme artistiche meno tradizionali.
‘Parma e’ una citta’ a diverse velocita’ da una parte ricca di cultura a vocazione tradizionalista, dall’altra un grande fermento giovanile con proposte e produzioni assolutamente innovative ma le istituzioni prediligono investimenti in direzioni piu’ rassicuranti tipo il Teatro Regio e la musica classica, per esempio, che assorbe circa il 50% degli investimenti annuali destinati alla cultura. Per me e mia moglie Lucia (Bonanni, socia del progetto n.d.r.) questo spazio e’ un divertimento e un piccolo contributo alla Parma dei ricercatori di idee innovative e forse un po’ alternative che propongono in continuazione mutamenti sociali e nuovi linguaggi. Un’aggiunta, un pezzo in piu’ per chi vuole conoscere l’evoluzione artistica di questa citta’. Con pochi investimenti le nostre iniziative raccolgono molto piu’ pubblico della prima del Regio e con pochi soldi si potrebbe davvero fare molto.’ Ci risponde Del Rio.
Quali sono i progetti di BDC nel futuro?
‘Noi facciamo cose che ci assomigliano, alternative e underground, non intendiamo cambiare la nostra linea e a Parma continueremo cosi’ con eventi significativi con o senza supporto pubblico. In citta’ abbiamo un’immensa risorsa di arte contemporanea che e’ lo Csac ma purtroppo e’ poco conosciuto, poco sfruttato e poco collegato ai cittadini che dovrebbero riconoscerlo come spazio culturale importante. Noi andiamo avanti con le nostre proposte. Abbiamo in programma altre mostre in tempi brevi di importanti artisti contemporanei in linea con quanto fatto fino ad adesso con successo.’
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