La correlazione diretta tra alberi e salute dell’uomo è stata messa in luce nell’incontro “Go greener, feel better. Pianificazione del verde urbano per ridurre l’inquinamento e per migliorare il benessere delle persone” svoltosi al Labirinto della Masone, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
“Ci sono sempre più dati scientifici – ha spiegato Francesco Ferrini, presidente della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze – che evidenziano il legame tra natura e salute: anche il semplice godimento della vista degli alberi ha effetti terapeutici sullo stato di benessere. Una ricerca condotta a Tirana (Albania) mostra come nei quartieri “verdi” diminuiscono il rischio cardiovascolare, il diabete e le malattie dell’apparato respiratorio. Un’altra ricerca, a Toronto (Canada), fatta da sociologi e psicologi, ha mostrato come avere più di dieci alberi intorno all’isolato di residenza faccia sentire più ricchi, proprio in termini monetari, come se si avesse un reddito maggiore di 10mila dollari, e anche più giovani, con sette anni in meno di età”.
“In America – ha proseguito l’accademico fiorentino – hanno stimato che gli alberi prevengano una spesa sanitaria pari a 7 miliardi di dollari, grazie all’assorbimento dello smog” e non a caso New York ha pianificato un massivo intervento di forestazione e diffusione del verde da attuare nei prossimi anni, con la punta del progetto Vision 42, “cioè la pedonalizzazione , con il solo passaggio del tram, della 42esima strada, una delle più trafficate al mondo. Sarà realizzato un corridoio verde e floreale ai lati e l’accesso alle auto sarà vietato integralmente: i negozi dovranno rifornirsi dal retro”. Questa visione deriva dagli studi che hanno dimostrato come “1 ettaro di bosco rimuove 15 tonnellate di particolato, le famose polveri sottili”. Ci sono essenze arboree più o meno adatte, le migliori sono “le foglie con peli o con sottili strati di cere o resine” tra cui svettano i sempre verdi arbustivi, con 7 specie individuate come particolarmente adatte. Tra le piante ad alto fusto sono invece 20 le essenze che possono essere impiegate utilmente.
All’obiezione sul costo di manutenzione del verde urbano Ferrini ha risposto con due dati: “la città di New York ha divulgato uno studio che afferma che ogni dollaro speso in gestione degli alberi rende 5,60 dollari in benefici di salute”. Poi c’è il dato italiano “o meglio quello di Milano: dove la manutenzione del verde costa 1,15 euro procapite al mese, in pratica un caffè al mese”.
Nelle conclusioni Davide Bollati, presidente Davines, ha annunciato che “il 13 giugno, al Labirinto della Masone, sarà presentato pubblicamente agli stakeholder il progetto del km verde, ossia gli 11mila metri con 22mila alberi da piantumare lungo l’autostrada A1 nei pressi di Parma. Un progetto in cui crediamo tanto, coerente con il nostro essere B-Corporate”. “Budget, governance, manutenzione – ha specificato Bollati – tutto è stato approntato. Speriamo di avere un’adesione massiccia; già hanno aderito Barilla, Chiesi, Pizzarotti Costruzioni e Fiere, il che significa che almeno 4 km si faranno. È un progetto che riduce l’impatto ambientale delle polveri sottili, ma fa anche marketing territoriale e miglioramento paesaggistico. Lo sottolineo perché il rinverdimento gioverebbe alla nostra industria agroalimentare. Il passo successivo sarà un progetto di sostenibilità territoriale per Parma”.
Prossimi appuntamenti
Sabato 3 giugno, dalle ore 10:30 alle 19:00 “Modulo Eco, padiglione ecosostenibile a emissioni zero, auto-costruito da studenti”. Visita guidata, presentazione del progetto e delle attività, seminario sull’economia circolare con la presenza della stampante 3D . Interviene Angelo Consoli, direttore dell’Ufficio europeo di Jeremy Rifkin. Modera Francesco Fulvi, Manifattura Urbana.
Lunedì 5 giugno alle ore 11:00, in Aula Magna dell’Università, conferenza “Sostenibilità in pratica: la Bio bottle”. Interviene Alberto Bertone, presidente e amministratore del gruppo Acqua Sant’Anna. Modera Antonio Rancati, Coordinatore Nazionale CETRI-TIRES.