Immerso in un bosco di latifoglie nelle colline verde brillante tra i torrenti Parma e Baganza, riposa un maniero cinto da un largo e profondo fossato e difeso da imponenti bastioni: il Castello di Felino
Costruito nell’890, il Castello di Felino stato è ampliato e fortificato nei secoli seguenti. Raggiunge il massimo splendore alla metà del XIV secolo sotto la potente famiglia dei Rossi. Nel 1483 è conquistato da Ludovico il Moro che ne fa spianare le strutture fortificate. Nuovamente ricostruito, passa sotto il dominio delle famiglie Pallavicino, Sforza, Farnese che ne completano l’assetto residenziale. Il massiccio edificio è cinto da fossato, con quattro torrioni angolari ed un bel cortile interno. Oggi, dopo un lungo restauro è sede prestigiosa per banchetti, mostre e convegni. Nei sotterranei è in allestimento il Museo del Salame.
Il Castello di Felino è visitabile solo parzialmente (mura esterne, corte, sotterranei).Le visite guidate sono su prenotazione. All’interno del Castello di Felino è attivo il servizio di bar e ristorante “Locanda della Moiana”.
Il Castello oggi è una location esclusiva che mette a disposizione dei propri ospiti un’atmosfera elegante e ricca di fascino, gelosamente custodita da mura millenarie.
La Storia – Del suo splendore medievale il borgo di Felino, sorto sui colli di Parma, conserva ancora oggi le tracce: ne sono testimoni il Castello, già documentato nel XII secolo e ingentilito durante i restauri del XV, il Torrione in pietra di fiume, la Chiesa arcipretale, fondata nel XIII secolo ma rimaneggiata più volte a partire dal XVII-XVIII quando viene arricchita da altari in legno intagliato. Circondato da valli verdeggianti, il paese di Felino merita una visita, fosse pure per godere della sua ricca cucina e per gustare il Salame di Felino cui deve la sua fama internazionale: già nel 1822 Maria Luigia, moglie di Napoleone, notò nell’editto che istituiva il mercato di Felino, la preziosa produzione di salumi della zona.
La corte d’onore – Alla corte d’onore si accede attraverso un ponte che dà su un ampio fossato. Il ponte, ora fisso ma sino al XIX secolo levatoio, costituiva l’ultima difesa del Castello nei confronti dell’invasore. Il portone in bronzo scuro, una volta aperto, svela una corte chiara e luminosa sulla quale si affacciano portici e ballatoi che, nel tempo, hanno sostituito gli antichi accessi ai camminamenti di ronda.
Le sale:
…al piano terra….
Sala delle armi – La sala, così chiamata per la presenza di antiche armature ed armi bianche, tra cui alabarde e testiere da cavallo, ha forma allungata e si apre, attraverso un’unica stretta finestra, sul bosco circostante.
Sala Du Tillot e La Guardiola – Du Tillot fu un politico di origine francese che risiedette al Castello in qualità di Ministro del Ducato di Parma e di Marchese di Felino. Durante il suo mandato contribuì a rendere fiorente il Ducato e diffuse la fama del Salame di Felino oltralpe, nella sua nativa Francia: si dice che ne consumasse in grandi quantità con la Marchesa Anna Malaspina, la bellissima Fiorilla Dianeja dell’Arcadia parmigiana, con la quale aveva intrecciato una relazione segreta.
Sala della Moiana – Il nome deriva dalla Campana detta, appunto, della “Moiana” custodita dietro una lastra di vetro nella corte d’onore. Essa fu forgiata nel 1652 in onore del duca Ranuccio II Farnese, illuminato artefice a Parma dell’omonimo teatro.
…al primo piano…
Loggiato Pallavicino – Il loggiato, intitolato alla Famiglia Pallavicino, una delle “quattuor domus parmenses”, corre attorno alla corte d’onore su tre lati e su di esso si affaccia l’Oratorio di San Pietro fatto riedificare da Pier Maria Rossi, l’osannato Signore dei “Cento Castelli”, nel 1454. Al suo interno si trovano l’affresco Cinquecentesco La Madonna del Pettirosso ed una serie di stemmi araldici.
Foyer e Sala Sforza – La sala Sforza ricorda la Famiglia che per un cinquantennio resse le sorti di questo maniero. Nel 1448 il Castello ospitò infatti Alessandro Sforza che da qui partì per affrontare il Piccinino, capitano dell’esercito di Parma, nella battaglia di Collecchio.
Le ampie finestre, che aprono gli spazi interni alla natura del bosco di castagni che circonda il Castello, inondano le Sale di luce naturale ed, in inverno, il grande caminetto crea atmosfere calde e rilassanti.
Foyer e Sale Vescovi – Un ampio Foyer, nel quale si può notare un tratto della rampa che, in passato, serviva per trascinare le artiglierie alla sommità della torre bastionata, funge da accesso alle due sale Vescovi, la prima in grado di ospitare sino a 40 invitati, la seconda sino a 100.
Entrambe le sale affacciano sul bosco circostante da un lato e sulla magnifica corte dall’altro.
Salone de Rossi e il Mastio – Il secondo piano del Castello, occupato da un unico ed enorme salone, è dedicato alla potente famiglia Rossi che ne mantenne la proprietà, nonostante le tormentate sorti politico militari della casata, per ben centotrenta anni.
Il salone dei Rossi si compone di quattro spazi: un Foyer, il Salone Basso, il Salone Alto ed il Mastio. Gli ambienti sono utilizzabili insieme o separatamente e, grazie alla loro modularità, possono accogliere dai 20 ai 350 invitati. Il Mastio, in particolare, è un’incantevole zona panoramica che si apre sul paesaggio circostante attraverso ampie vetrate.