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Festival Sviluppo Sostenibile: 10 miliardi di persone nel 2050 e in Africa la trappola maltusiana che condanna alla povertà

 

 

Terza giornata per il Festival dello Sviluppo Sostenibile con la conferenza del prof. Massimo Livi Bacci (Università di Firenze) su uno dei temi che fa più riflettere: la crescita demografica globale in relazione alla sostenibilità dello sviluppo.

Oggi la popolazione mondiale è pari a 7,5 miliardi di persone che diventeranno 10 miliardi entro i prossimi trent’anni. “Tra gli aspetti di sviluppo demografico che intralciano lo sviluppo della sostenibilità possiamo elencare i principali – asserisce Livi Bacci – tra cui figurano: una bassissima riproduttività nei paesi occidentali; l’antropizzazione crescente del pianeta, considerando che oggi più della metà delle terre emerse sono direttamente o indirettamente antropizzate; i movimenti migratori; un’altissima riproduttività nel sud del mondo; l’aborto selettivo in Asia e infine la trappola Maltusiana in Africa sub sahariana”.

Quest’ultima viene spiegata più nel dettaglio da parte del docente fiorentino: “Le popolazioni molto povere crescono molto rapidamente ma hanno difficoltà a rompere questo circolo negativo che parte da un incremento di popolazione troppo veloce che genera povertà; questa comporta malnutrizione, quindi fame e successivamente alta mortalità infantile e quindi scarso sviluppo dei giovani. Di conseguenza la riproduttività rimane alta e le popolazioni continuano a crescere ma la crescita genera nuova povertà”.

 

Tutti questi aspetti possono influenzare la sostenibilità dello sviluppo nei prossimi decenni anche se l’Assemblea Generale dell’Onu è dagli anni Duemila che si pone obbiettivi per cercare di ovviare ai crescenti problemi che riguardano il nostro pianeta. Il problema focale e la critica del Professore Livi Bacci è diretta: “Sono aumentati gli obbiettivi e gli indicatori ma questo rischia di svuotare l’importanza del messaggio che invece dovrebbe essere chiaro e comprensibile: se si cantano troppe canzoni si rischia di perdere di vista il tema di base”.Per cui se nel 2000 l’Onu si era prefissata 8 obbiettivi da raggiungere in quindici anni e di questi solamente alcuni sono stati raggiunti, nel 2015 se ne sono aggiunti altri fino a diventare 17 obbiettivi da raggiungere entro il 2030 e per questo l’ospite asserisce che: “C’è la necessità di prendere seriamente in esame la situazione realistica che c’è nel mondo. Fondamentalmente bisogna raggiungere gli obbiettivi che ci si prefissa nel giusto modo”.

Altre considerazioni molto importanti su cui si è tornati a più riprese sono stati il rapporto tra lo sviluppo demografico in relazione ad un appesantimento dell’impatto ambientale delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo e anche quello in relazione ai fenomeni migratori. “L’Italia è un paese che nei prossimi decenni avrà bisogno dell’immigrazione ma c’è la necessità di un un programma dettagliato per l’inserimento di queste persone nella nostra società” ha concluso Livi Bacci.

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