A ognuno il suo Vittorio Diverse (differenti) angolazioni di Sgarbi, fotografate a voce da punti di vista privilegiati. Piccole elegie e sfumature di vita vissuta nei racconti di grandi personalità, in una giornata di confronto e di studio.
Domenica 7 maggio, alle 17:30, un parterre de roi di esponenti del mondo della cultura e della società italiana, eccezionalmente riuniti nello stesso luogo, per raccontare Vittorio Sgarbi, al Labirinto della Masone di Fontanellato.
La comunità del Tempio Fudenji, dopo il successo dell’evento “Studiamo Sgarbi, interpretiamo un interprete” dello scorso 7 Maggio 2016, mantenendo la stessa data benaugurante, si fa promotore di un evento unico e irripetibile, che riunisce un nutrito gruppo di professionisti legati in vario modo all’istrionico studioso, ognuno campione della sua arte.
Ciascuno di loro con la propria presenza e voce, nella suggestiva cornice del Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, davanti a un Vittorio per una volta spettatore, esprimerà il proprio punto di vista e il rapporto personale (talvolta anche conflittuale) con Sgarbi, in piccoli ma preziosi contributi. Tra i vari ospiti Philippe Daverio, Oscar Farinetti, Roberto D’Agostino, per citarne solo qualcuno.
L’evento avrà inizio domenica 7 maggio alle ore 17,30. L’ingresso sarà aperto al pubblico, con il normale biglietto giornaliero di accesso alla struttura.
Per l’occasione nella Sala Calvino del Labirinto della Masone, sarà inaugurata e poi visitabile per tutti i giorni, dal 7 al 14 maggio, una selezione di Franco Maria Ricci delle opere provenienti dalla mostra “Oltre il limite”, organizzata dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, curata da Sabrina Colle, in cui decine di artisti si sono adoperati per dare un’immagine dell’illustre studioso e critico d’arte italiano.
Questo evento è organizzato grazie al supporto di Finarte e Synergetic e alla partnership con il Labirinto della Masone.
“Forte interprete di una contemporaneità perenne, classica e futura al tempo stesso, erede e continuatore di un linguaggio visibile, una parola figurata che aumenta la nostra capacità di vedere. Attraverso la sua lettura noi vediamo di più e l’emozione della parola restituisce la vita alle reliquie della storia e ne muta anche il passato” F. Taiten Guareschi.