Una lettera per chi non accetta, per chi non si accontenta. Questa è la storia di una ragazza che non si fa limitare da un handicap fisico e che rincorre i suoi sogni di giovane donna con il coraggio di un leone. Sempre e comunque. Sempre, a prescindere dai giudizi di chiunque. (Il Caffè Quotidiano)
Scrivo questa lettera perché sono dispiaciuta.
Sono dispiaciuta di aver trovato di fronte a me una persona che ha fatto del mio handicap un suo limite.
Un limite insuperabile che non ha permesso a due ragazzi di innamorarsi.
Direte voi, “Come si fa a dispiacersi per una cosa del genere?”. Eppure a me dispiace.
Dispiace per le sue insicurezze, più che per essere stata rifiutata.
Perché ad un rifiuto si sopravvive, ma davanti a ciò che la mente umana chiama “insicurezze insormontabili” un po’ meno.
Perché io in fondo vivo lo stesso: ho una famiglia che mi ama, tanti amici, persone che mi supportano e sopportano perché mi hanno vista crescere.
Sono troppo legata alla vita per permettere ad una persona così fragile di farmela amare di meno, questa cazzo di vita.
Scrivo questa lettera non per dare lezioni (di vita appunto), ma per far capire quanto io ami essere al mondo, che senza tutti gli ostacoli che ho superato nel corso del mio cammino, la mia esistenza non sarebbe mai stata così straordinaria.
La mia prima fisioterapista mi ha insegnato che i limiti più grandi purtroppo, sono quelli mentali; perché a quelli fisici un rimedio lo si può sempre trovare.
Perché tutto parte dalla mente, dall’accettazione di sé e di quella degli altri.
Una persona che non si ama e non si accetta per quello che è, farà lo stesso con gli altri.
Sicuramente è una persona che ha sofferto: forse è stato preso in giro a scuola o non ha avuto un’adolescenza felice.
Quello che più mi fa arrabbiare però è che da gesti e rifiuti come questi possono nascere in ogni individuo enormi problemi di accettazione che nei casi peggiori possono trasformarsi in gesti estremi. Ed è così che si distrugge un individuo: rendendolo insicuro di ciò che è.
Nonostante tutto però non riesco a provare rancore, proprio non ce la faccio.
Le accarezzerei tutte le sue insicurezze.
Farei miei tutti i suoi problemi.
Abbatterei tutti i suoi limiti e inizierei ad amarlo dalle imperfezioni.
Perché è troppo facile amare la perfezione, per le imperfezioni invece ci vuole coraggio.
E a me, in tutte le scelte che ho fatto finora, il coraggio non è mai mancato. Codarda non lo sono mai stata.
Chi non si ama per le sue di imperfezioni, invece, sicuramente non potrai mai amare quelle degli altri.
Chi non accetta i propri limiti, le proprie ferite, il proprio aspetto, le proprie insicurezze, si ostinerà a cercare la perfezione; ma la perfezione non esiste.
So che è difficile in una società come la nostra anteporre l’essere all’apparire; ma sappi che tu non sei quello che gli altri vedono, tu sei quello che sei.
Perché il corpo cambia, ricordalo. E tu non sei solo corpo. Sei mente. Sei cuore. Sei anima.
Quando non ci sarai più, sarai ricordato per ciò che sei stato, per le tracce di te che ti sarai impegnato a lasciare in questo mondo, tra la gente.
Sarai ricordato per la bellezza dell’anima, non di certo per quella del corpo.
Perché ad apparire s’impegnano in troppi, invece quelli che decidono di curarsi l’anima purtroppo sono sempre meno; ma sono proprio loro a lasciare il segno.
Ed io accanto a me voglio qualcuno che lasci il segno, non mi accontento delle briciole.
Roberta Nardone
Brava, brava, brava. Un grande insegnamento con una lezione di vita, che dovrebbe essere elementare e scontata, invece è, purtroppo, rara e difficile da mettere in pratica.
Sei bravissima…,anzi eccezionale!!Sono le parole più vere che abbia letto,tante persone dovrebbero prenderne esempio.Continua ad essere “vera”quale sei,sono sempre più orgogliosa di te!!❤️❤️❤️
Si fanno tanti concorsi per eleggere la reginetta della bellezza, ma si pensa solo alla bellezza del corpo una bellezza effimera che con il tempo può svanire; tu vinceresti il concorso di Miss BELLEZZA si con la B maiuscola perché la BELLEZZA dell’anima non svanisce mai anzi cresce sempre di più poiché nel cammino della vita si fanno tanti incontri che ti danno la possibilità di accrescere la propria consapevolezza che il mondo non gira attorno a noi ma che noi con il nostro amore per la vita cerchiamo di far comprendere che in ognuno di noi deve scaturire la scintilla della generosità d’animo necessaria ad accettare le difficoltà della vita e superarle serenamente. Grazie per questo insegnamento di vita.
Hai descritto in pieno come ci si sente quando le persone ci scelgono solo per l’apparenza, per ciò che la società considera bello (e di conseguenza “brutto”). Ma la verità è che tutti abbiamo pregi e difetti e questo esula dall’avere o meno una forma di disabilità.
“la vera disabilità è negli occhi di chi la vede” e con ciò non sto affermando che non bisogna vederla. È una condizione umana e l’unica cosa che possiamo fare tutti è di accoglierla e trasformarla in ricchezza, valore aggiunto.
Complimenti Roberta, hai una capacità di entrare nel cuore della gente impressionante e non è facile per chi scrive. Ma tu, come sempre, mi rendi orgogliosa di sostenerti come persona e come amica. Ti voglio bene ♥
Roberta sei davvero speciale!L’ho sempre saputo. Sono davvero emozionata e ti ammiro molto. Ti abbraccio con affetto
Rob, definire l’innata sensibilità e il prezioso coraggio che hai, renderebbe tutto così scontato! Hai fatto del tuo “limite” un punto di forza, hai reso le tue insicurezze, traguardi da superare. Sei una leonessa! L’esporti, il far sentire alta la tua voce, raccontano come molte di quelle mete, tu l’abbia raggiunte. Chi in te non riesce a vedere altro che il tuo handicap beh, non sa lo spettacolo che si perde; anche oltre le parole di te, c’è molto di più!
Sei una carica esplosiva Rob!
Dio ti benedica <3