di Francesco Bacci
Ero abbastanza scettico nell’approcciarmi alla visione di “A Monster Calls/ 7 minuti dopo la mezzanotte”, visto che il proliferare di film che inseriscono amici immaginari “mostruosi” (come ad esempio l’ultima pellicola di Spielberg “GGG”) non mi ha mai particolarmente attratto o convinto.
Avevo dei pregiudizi che avrebbero potuto tenermi lontano da questo sobrio e commovente capolavoro del cinema americano. “A Monster Calls” racconta la storia di un bambino, Conor e del suo amico immaginario con il quale affronta uno dei periodi più difficili della sua vita: la madre, interpretata da una straordinaria Felicity Jones sta affrontando la chemioterapia, nel tentativo di fermare il cancro che l’ha colpita. Nemmeno la sua situazione a scuola è delle migliori: è costantemente vittima di bullismo. Nel tentativo di allontanarsi dai problemi, il bambino inizia a parlare con un amico immaginario, un mostro fatto di radici e rami.
Tratto dal romanzo di Patrick Ness “A Monster Calls”, “7 minuti dopo la mezzanotte” è un toccante e struggente film di crescita. Questa storia, infatti, non solo convince per la cura e l’attenzione con cui vengono delineati i vari rapporti tra i personaggi, ma è anche un ritratto straziante e, al contempo, emozionante del dolore lacerante che colpisce i familiari di una persona colpita dal cancro. I principali punti di forza del film sono riscontrabili proprio nella maestria e nella semplicità con cui la storia si costruisce e procede. Sia nei momenti immaginari e onirici nel quale il protagonista e il mostro conversano e si raccontano storie, sia negli sviluppi effettivi della trama, “7 minuti dopo la mezzanotte” è emozionante e d’impatto. Il finale riassume perfettamente quanto appena detto: scopriamo, infatti, che il senso di colpa che opprime il ragazzino è dovuto al desiderio di non soffrire più, di riuscire in qualche modo a ritrovare una sorta di equilibrio interiore, un risvolto a tratti filosofico che non mi aspettavo.
Il cast è eccezionale: insieme a Felicity Jones, brillano Sigourney Weaver, LiamNeeson e il piccolo TobyKebbel, i quali vi coinvolgeranno in un tornado di emozioni. Specialmente nella seconda parte, il coefficiente “lacrimoni” è altissimo: solo un cuore di ghiaccio riuscirà a resistere ai tanti momenti drammatici. Anche la fotografia sorprende in positivo: Oscar Faura gioca magistralmente con i colori e con le inquadrature, creando una perfetta alchimia.
C’è poco da aggiungere: nonostante non abbia raggiunto la fama che meritava, date una chance a “7 minuti dopo la mezzanotte”, uno dei pochi film drammatici che più che giocare con le emozioni degli spettatori, riesce a toccarne i cuori.
In Italia l’uscita è prevista per il 18 maggio.