di Carlo Lanna
Chi vive nel mondo di internet sicuramente avrà sentito parlare di SKAM, la serie tv norvegese che, nel corso degli ultimi mesi, è diventata un vero fenomeno fra i più giovani. Se non la conoscete, ecco cosa vi siete persi.
Grazie all’influsso che i social network hanno nei riguardi della nostra modernità, oggi giorno, stiamo in stretto contatto con una moltitudine di idee, usi e costumi che inesorabilmente diventano parte integrante della quotidianità. Si, viviamo in un vero villaggio globale. Il mondo delle serie tv, ovviamente, fa parte di questo universo in continua espansione. Infatti è proprio il mondo del cyberspazio che spezza le barriere e permette ad una moltitudine di informazioni di essere reperite senza controllo. Il web detta legge, il web decide se una serie tv ha successo o meno. Di fronte a questo panorama estremamente competitivo, è balzata ai nostri occhi, una produzione televisiva molto interessante che ha infiammato (anzi sta infiammando) il mondo dei social (soprattutto Twitter), e benché è dedicata ad un pubblico molto giovane, ha fatto breccia anche nel cuore del poco più che trent’enne, per qualità e ricercatezza delle storie.
Stiamo parlando appunto di SKAM; è una serie tv europea, non americana, che viene prodotta in Norvegia e fino ad ora sono state già trasmesse 3 stagioni, ma il fenomeno è esploso solo qualche mese fa. Si è perso il conto dei profili Twitter e Facebook dedicati ai personaggi della serie, una vera isteria di massa per uno show televisivo che, in realtà, rappresenta una ventata di aria fresca per il panorama di oggi. In Europa,e quindi non solo in Norvegia, già da qualche anno si nota che la vera cultura seriale si sta svegliando come da un lungo sonno; tante sono le serie – celebri anche in America – che stanno affermano la forza di un’arte da troppo tempo bistrattata e considerata di bassa lega. SKAM non è certo né la prima né tanto meno l’ultima, ma rimane l’esempio più lampante di una cultura che vuole re-inventare se stessa a tutti i costi, dimenticando finalmente il passato e cambiando una volta per tutte sia il linguaggio che la tradizione.
SKAM è un teen drama, una serie dedicata prettamente ad un pubblico di giovanissimi ma è così ben fatta e coinvolgente, che può risultare appetibile anche ad un target diverso e più esigente. È un qualcosa di diverso, è una serie che vive distante anni luci dai teen-drama che vengono trasmessi in America (sempre più patinati e con fisici da copertina), SKAM è reale, crudo, emozionante, è un prodotto che colpisce violento come un pugno nello stomaco e, nonostante fa soffrire in maniera così incisiva, è impossibile vivere senza. Il motivo principale? parla con un linguaggio schietto e sincero.
Ambientato in un liceo di Oslo, SKAM racconta con un far deciso e senza mezzi termini, la vita ed i problemi adolescenziali, di un gruppo eterogeneo di ragazzi che si dividono fra compiti a casa e primi batticuori. Ogni stagione che è composta da 10/12 episodi, è incentrata su un solo personaggio, ed attorno ad esso prendono vita storie parallele che convergono comunque attorno al personaggio principale. Un escamotage molto interessante – che ricorda alla lontana quello che è accaduto in Inghilterra con Skins – che permette di poter esplorare tutte le sfumature caratteriali del protagonista. Fino ad ora sono 3 le storie raccontate, tutte molto diverse, tutte di estrema profondità. La prima stagione ad esempio ha visto come protagonista la giovane Eva e la storia d’amore con Jonas; la seconda (quella che ha poi fatto esplodere la SKAM-mania) vedeva in Noora (amica di Eva) l’indiscussa protagonista. Di grande impatto è stata la storia d’amore che la ragazza ha intrapreso con William, una storia complicata, difficile da digerire, così intensa da far battere il cuore; e la terza stagione quella che ha poi confermato tutto l’appeal di SKAM – la prima con un personaggio maschile – vedeva nel giovane Isak il protagonista. Il ragazzo che ha preso coscienza della sua omosessualità, è stato travolto come un uragano da Even, il bello e dannato di turno, che ha messo in moto una serie di eventi imprevedibili che hanno sconvolto – letteralmente – la vita di Isak.
Non fatevi però ingannare dalla convenzionalità della storia, SKAM vince proprio perché si discosta da tutto quello che fino ad ora abbiamo visto in tv. Girato in tempo reale per permettere ai fan di interagire direttamente con il cast, la serie attraverso 3 diverse storie d’amore, racconta problemi di natura sociale, come l’integrazione, il razzismo, l’omosessualità, il bullismo, il tutto senza falsi perbenismi, senza giri di parole, in modo tale da poter fotografare la realtà di oggi. Una particolarità che ha finito per far brillare la serie nel firmamento del web.
Ancora inedita in Italia (chissà se mai verrà trasmessa nel Bel Paese), è già in preparazione la stagione 4 che dovrebbe partire in tarda primavera ed, attualmente, non si conosce il protagonista del prossimo ciclo di episodi.