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Il tanto atteso “La bella e la bestia”: operazione di marketing o prodotto interessante?

di Francesco Bacci 

 

Giovedì 16 marzo uscirà nelle sale italiane l’attesissimo film basato sul cult della Disney del 1991, “La bella e la bestia”. L’annuncio dell’avvio della progettazione di un adattamento fu rilasciato dalla Walt Disney Pictures nel 2014, quando la compagnia assunse Stephen Chbosky per scrivere la sceneggiatura del film. Nel gennaio dell’anno successivo Emma Watson, Dan Stevens e Luke Evans entrano a far parte del cast nei ruoli principali: interpretano Belle, la Bestia e Gaston.

“La bella e la bestia” ripercorre e adatta la storia animata con un cast d’eccezione: la Watson e Stevens sono affiancati da Ewan McGregor, Stanley Tucci, IanMcKellen, Emma Thompson, GuguMbatha-Raw e Audra McDonald. Il film è diretto da Bill Condon, regista dei due“Breaking Dawn” e “Mr. Holmes”. Verranno riproposte le canzoni originali della pellicola del ’91, insieme ad alcuni testi inediti. L’attesa è alle stelle, ma la domanda sorge spontanea: si tratta di un’operazione di marketing o di una trovata interessante?

È chiaro che la Disney dopo il grandissimo successo ottenuto da “Maleficent”, “Cenerentola” e “Il libro della giungla” sa di avere tra le mani una gallina dalle uova d’oro: le aspettative di incassi sono altissime. Dagli articoli che circolano online pare che la pellicola seguirà fedelmente la storia originale, cercando però di rendere Belle ancor più un’eroina indipendente e d’esempio per il giovane pubblico che si recherà al cinema.  Ci saranno quindi delle piccole modifiche.

Se consideriamo l’aspetto commerciale, sappiamo già che ci aspettano una serie infinita di adattamenti dei classici Disney: vedremo sul grande schermo anche “Aladdin”, “Il re leone” e “La sirenetta”.  Che la fantasia e idee originali comincino a scarseggiare a Hollywood? Non ci è dato saperlo, di certo ormai gli studios puntano molto sui blockbuster, Marvel, DC o Disney.

Non ci resta che riparlarne dopo l’uscita nelle sale, di certo se “Cenerentola” sembrava una noiosa riproposizione cinematografica, non in grado di lasciare un segno nella storia cinematografica, “Il libro della giungla” di Jon Favreau è riuscito a convincere critica e pubblico per la sua capacità di sorprendere, intrattenere e ammaliare lo spettatore. Ai posteri l’ardua sentenza.

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