Ancora scoperte – Trovata, in queste ore, sul Delta del Po postazione radar tedesca della Seconda Guerra Mondiale. L’annuncio del ricercatore Luciano Chiereghin.
“La scoperta è di queste ore. – spiega Chiereghin – La postazione si trova in un piccolo appezzamento agricolo nel comune di Rosolina, in Veneto, in provincia di Rovigo sul Delta del Po. La postazione era completamente coperta dalla vegetazione. Si tratta di una rarità per l’Italia. Adesso sono sulle tracce della batteria anti-aerea”.
“Il Delta del Po continua a regalare testimonianze della nostra storia. Ho trovato la postazione radar dei tedeschi risalente alla Seconda Guerra Mondiale. La scoperta è di queste ore. Lungo via XXV Aprile, nel comune di Rosolina, in Veneto , in provincia di Rovigo, ho trovato la postazione radar dei tedeschi .
Si tratta di una rarità per l’Italia e di una postazione del radar tedesco del tipo “Würzburg (radar) Fu MO 214” – Würzburg-Riese (Würzburg gigante) che in Italia, verso la fine del Seconda Guerra Mondiale andò ad aggiungersi o a sostituire i pochi radar italiani “Folaga”.
La postazione era completamente sepolta dall’alta vegetazione di rovi ed arbusti in un piccolo appezzamento agricolo sul Delta del Po”. Luciano Chiereghin è un ricercatore che da ben 15 anni è sulle tracce delle antiche fortificazioni. Chiereghin dopo avere scoperto le Fortificazioni militari della Grande Guerra ma anche quelle Austriache e Napoleoniche, dopo aver rintracciato una linea del telegrafo ottico “Chappe” che per volere di Napoleone era stata installata da Ancona a Venezia lungo il litorale adriatico, adesso ha trovato la postazione radar dei tedeschi risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
“E’ una delle poche, forse l’unica, postazione radar tedesca rimasta in Italia– ha proseguito Chiereghin – dunque una rarità . Tale postazione radar tedesca era in costante collegamento radio e telefonico con le batterie antiaeree tedesche chiamate Flaktürme (conosciute come il terrore dei piloti dei bombardieri alleati) e italiane, le quali una volta ricevuti i dati rilevati dai radar si preparavano ad aprire il fuoco contraereo. Non escluderei la possibilità di trovare nelle vicinanze, a distanza di pochi km, queste batterie antiaeree. La ricerca è durata mesi ed è stata approfondita con materiale fotografico dettagliato, documenti , analisi storica e militare. Siamo dinanzi ad una postazione radar tedesca con base esagonale con il lato di 2,5 metri che è stata edificata con sasso vivo posato in malta cementizia molto tenace ed è alta sul livello della campagna quanto la lunghezza del suo lato; è sovrastata da un tronco di piramide in calcestruzzo armato sempre a base esagonale e alto circa un paio di metri: su una di queste facce inclinate si apre una finestrella a forma quadrata 80×80 cm da cui si può accedere al suo interno. Due fori da un lato della finestrella fanno arguire che un tempo fosse dotata di un battente che ora è scomparso. Alla base del manufatto vi è un pozzetto a base quadrata sempre in cemento armato, con dimensioni 1,5×1,5 m. e alto 1 m. su uno dei lati vi sono 5 fori da 10 cm. circa di diametro, disposti uno sopra l’altro”.
Ecco quando fu installata:
“Dopo l’8 Settembre del ’43 la R.S.I. chiese aiuto ai tedeschi per poter fronteggiare l’avanzata delle forze alleate nel nostro Paese dove già da tempo erano sbarcate, prima in Sicilia, poi a Napoli e infine ad Anzio. Gli alleati, con estrema facilità avevano travolto le esigue difese erette dagli italiani e per giunta queste erano anche mal gestite.
L’avanzata progressiva delle forze alleate verso il nord dell’Italia, l’avvio di una resistenza armata e il cambio di fronte del governo monarchico spinsero Hitler a occupare in pochi giorni tutta la parte d’Italia non ancora in mano agli alleati: la Wehrmacht prese così il totale controllo di tutto il centro-nord appoggiandosi allo scarno e inaffidabile esercito repubblichino. Allo scopo, fa velocemente mettere in atto un piano di difesa e prima di tutto fa edificare la cosiddetta Linea Gotica per tentare di bloccare o quantomeno rallentare l’avanzata alleata e per fare questo incarica l’Organizzazione paramilitare Todt, detta anche O.T., che raggiungeva con le sue diramazioni tutta l’Europa occupata, compresa l’Italia, con più di 1.500 ditte costruttrici edili e circa 35.000 operai reclutati in parte volontariamente in parte a forza in loco.
Fa quindi edificare, oltre alla Linea Gotica, anche moltissimi manufatti che vanno dagli enormi bunker alle difese antisbarco, dalle difese antiaeree a quelle anticarro e dalle piccole piazzole per mitragliatrici poste nei principali incroci stradali ai basamenti per i grandi radar tedeschi. È necessario sapere che questo tipo di radar era ancora alquanto primordiale e non era certamente paragonabile a quello che avevano in dotazione le forze alleate, molto più sofisticato. Infatti i tedeschi, pur conoscendo tutte le potenzialità di quel mezzo tecnico che negli ultimi anni aveva avuto un avanzato sviluppo tecnologico, non potevano utilizzarlo al meglio, non certo per mancanza di finanziamenti ma per mancanza di componentistica e di strumentazione tecnica all’avanguardia di cui al contrario si erano oramai dotati gli alleati. Già dal ‘42 questi primordiali radar erano stati installati sia in Germania che in tutta l’Europa occupata dai tedeschi.
Potevano usarlo solo come telemetro, cioè si limitavano a rilevare la distanza, l’altitudine e la direzione degli stormi di aerei bombardieri alleati in avvicinamento che in Italia decollavano dalla base di Foggia per andare a bombardare le industrie belliche in Germania e non solo”.