di Titti Duimio
Nel centenario della rivoluzione russa il Mudec-Museo delle Culture di Milano rende omaggio a Vasilij Kandinskij.
L’esposizione curata da Silvia Burini e Ada Masoero dal titolo Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione si inserisce nel progetto del Mudec fondato sul rapporto tra arte ed etnografia e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva.
La mostra che aprira’ al pubblico il 15 marzo racconta il percorso culturale e visivo del padre dell’astrattismo profondamente radicato nella tradizione russa (la mostra ospita anche quattro icone, 15 stampe popolari e una sessantina di oggetti d’arte decorativa) e il suo percorso verso l’astrazione, dall’ultimo Ottocento fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in patria.
Kandinskij parte dalla tradizione della sua terra, dunque, per approdare alle ricerche sul colore dei post-impressionisti e dalla lezione simbolista impara il superamento della descrizione della realta’ e l’uso dei simboli per una pittura evocativa e non rappresentativa.
Il paesaggio diventa così pretesto per esercizi sulla forma e sul colore, con cui avvia il suo processo d’astrazione dal reale (Improvvisazione III, 1909). E’ a Monaco che Kandinsky scrive “Dello spirituale nell’arte” in cui affronta sul piano teorico ciò che andava sperimentando nella sua pittura, dal rapporto tra forma e colore a quello per lui fondamentale tra colore e suono, alla base dell’astrazione.
L’arte astratta è quella che non rappresenta la realtà. L’arte astratta crea immagini che non appartengono alla nostra esperienza visiva. Essa, cioè, cerca di esprimere i propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori, senza imitare la realtà concreta gia’ abbondantemente descritta con l’avvento della fotografia.
Egli crede nel progresso e nella crescita spirituale dell’umanità, sente che un nuovo secolo è alle porte e che si sta sviluppando anche una nuova arte che ha il compito di accompagnare la nuova era con nuovi linguaggi.
Linee e colore diventano oggetto e al di la’ di un’espressionismo tormentato visto in Germania, cerca una geometrica e serena composizione di un’emozione che rappresenti un attimo al di la’ della realta’ difficilmente descrivibile con forme reali.
La mostra, che sarà visibile fino al 9 luglio 2017, è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore.
Vademecum
Dal 15 Marzo 2017 al 09 Luglio 2017
Milano, MUDEC Museo delle Culture
Biglietto: Intero 12 € | Ridotto 10 € | Ridotto speciale 8 € | Groups 10 € | Scuole 6 € | Pre-scuola (bambini da 3 a 6 anni) 3 €
Info: +39 02 54917
[email protected]
www.mudec.it