di Francesca Binfarè
Il 24 febbraio uscirà “Anime di carta”, il nuovo disco di inediti di Michele Bravi. Ci sono voluti tre anni di lavoro per realizzarlo, un percorso lungo che ha portato alla creazione di un album introspettivo e di rinascita.
Nel 2013 Michele Bravi ha vinto X Factor interpretando un brano firmato da Tiziano Ferro, “La vita e la felicità”, titolo anche del suo primo ep. Michele ha poi scelto di prendersi una pausa fino al giugno del 2014, quando ha pubblicato il suo primo album di inediti, “A passi piccoli”. Nel 2015 ha aperto il suo canale YouTube, diventando uno dei giovani artisti più popolari sul web in Italia. E’ proprio dal web che spuntano i germogli dell’album “I hate music”, disco interamente in inglese che ha debuttato alla terza posizione della classifica italiana degli album più venduti.
All’ultimo Festival di Sanremo Michele Bravi è arrivato al quarto posto cantando “Il diario degli errori”, che ha anticipato l’uscita di “Anime di carta”.
Ci presenti questo tuo nuovo album?
Questo è un disco importante, frutto di un percorso intenso. Negli anni ho fatto scelte consapevolmente difficili; se mi aveste chiesto sei mesi fa se fossi convinto di quello che avevo fatto, avrei detto no piangendo (come mio solito, sono molto emotivo). Fino a due settimane fa, a Sanremo, le cose non erano così limpide per me. Insomma, dovevo capire come la musica dovesse raccontarmi.
E per farlo ci hai messo molto tempo?
Sì, le prime canzoni del disco sono nate tre anni fa e le ho finite il 18 dicembre. Questo non è stato solo un percorso professionale ma anche umano. Ho perso una persona a cui tenevo e ci ho scritto un disco: è stata una seduta di psicanalisi con me stesso, so di avere rapporti umani particolari. Questo disco è più mio degli altri perché i due album precedenti contenevano materiali di ricerca: qui invece ci sono io, sono canzoni che posso cantare solo io.
A Sanremo ti è stato detto, a proposito di “Il diario degli errori”, che hai 20 anni e non puoi parlare una storia d’amore finita con una canzone così adulta.
E invece quando vivi la tua prima storia d’amore, quello è l’argomento perfetto perché non ti fai problemi, stai facendo tutto per la prima volta. Quando arrivano le scottature poi capisci. Eccome. Oggi sono più fragile ma anche più sereno e ho tolto ogni filtro, nel disco c’è davvero la mia vita nella verità degli ultimi tre anni. Io ho bisogno di cantare di me.
Perché hai scelto il titolo “Anime di carta” per l’album?
Ho capito che bene o male siamo tutti anime di carta, che è un materiale accessibile. Un pezzo di carta lo abbiamo sempre tutti vicino. Se sei fatto di carta e hai la tua storia scritta addosso, quando ne strappi un pezzo ti fai male. Però puoi diventare un origami bellissimo. L’alternativa è diventare un foglio piatto.
Al Festival sei arrivato quarto: guardando indietro, come lo vedi Sanremo?
Quando mi veniva la voglia, dopo aver chiuso la mia storia, di dire ‘ho sbagliato, ricominciamo’, mettevo le cuffie e ascoltavo “Il diario degli errori”. In questo senso mi ha aiutato. Io sapevo di avere in mano un brano forte, che meritava di essere ascoltato da tante persone. Penso che a Sanremo abbia vinto il pezzo, magnificamente scritto.
Ci sarà un tour?
Ci saranno due anteprime, il 20 maggio a Milano, al Fabrique, e il 21 maggio a Firenze, al Viper Theatre, poi spero di portare questo spettacolo in giro per l’Italia. Scusate, me lo dico da solo: se ho una cosa bella è il timbro della voce, quindi ho cercato i musicisti giusti per coccolarlo nel modo migliore.
La tracklist di “Anime di carta” di Michele Bravi
1 Come l’equilibrio (intro)
2 Cambia
3 Diamanti
4 Il diario degli errori
5 Solo per un po’
6 Due secondi (cancellare tutto)
7 Andare via
8 Pausa
9 Shiver
10 Bones
11 Respiro
12 Il punto in cui ti ho perso (interludio)
13 Chiavi di casa