di Angela Rossi
Red Canzian, bassista dei Pooh per cinquant’anni, musicista, pittore, con la passione dei bonsai ed anche scrittore. Quattro i libri al suo attivo. Da sette anni vegano convinto. Il suo ultimo libro, “Sano, vegano, italiano” scritto a quattro mani con la figlia Chiara, segna, in qualche modo uno spartiacque. A dicembre il concerto di chiusura del cinquantennale della carriera insieme al gruppo pop più famoso di Italia e subito dopo un nuovo progetto, un libro per raccontare anche attraverso cinquanta ricette la sua scelta.
I Pooh hanno appena concluso una carriera durata esattamente 50 anni. Per il “secondo tempo della vita “ Red Canzian cosa sogna?
Di vivere con serenità i miei giorni, sperando che i sogni non smettano mai di stimolarmi… canterò, suonerò, dipingerò, scriverò… e poi ogni tanto mi fermerò a respirare e a ringraziare il cielo per quello che mi ha dato…
Hai la passione per i bonsai, dipingi, sei un musicista, ti occupi di restauri: hai dichiarato di avere nella tua stanza da letto, un Cristo del Seicento che tu stesso hai restaurato. Insomma, sei un uomo dal multiforme ingegno?
Sono un “imperfetto appassionato“… cerco di fare bene tutto quello che mi appassiona, e se non ci riesco non me la prendo… almeno ci ho provato… partendo dal presupposto che nulla è impossibile e se qualcuno prima di me ci è riuscito, perché mai non dovrei riuscirci io? A volte va bene altre volte meno… ma l’importante è partecipare a questa nostra unica vita… assecondando le nostre voglie e i nostri sogni… se non avessi pensato così, oggi non sarei qui, a fare quest’intervista.
C’è qualche gruppo, nel panorama italiano, a tuo giudizio, che potrebbe essere considerato l’erede dei Pooh ?
Le eredità presuppongono la “dipartita“ del predecessore e quindi… ma a parte gli scongiuri credo che nessuno potrà ripetere, per anni di successo, la storia dei Pooh… questo non significa che ci siano delle ottime band in Italia, alle quali auguro di vivere al meglio il loro tempo.
E parliamo di libri, ora…”Sano, vegano, italiano” è in uscita ed è il tuo quarto libro. Diverso dagli altri sicuramente perché scritto a quattro mani con Chiara, tua figlia. Un progetto speciale, quindi?
Speciale perché nasce da una voglia di entrambi… quella di provare a dare un nostro piccolo contributo personale a rendere questo mondo migliore: meno violento, meno inquinato e più rispettoso di se stesso. Io ho scritto la parte etica e Chiara ha proposto 50 ricette strepitose… tutte vegane e tutte buonissime. Voglio proprio vedere se ancora qualcuno dirà che noi mangiamo senza “gusto“.
Sette anni fa sei diventato vegano. “Non voglio qualcuno nel piatto ma solo qualcosa” è stato il tuo pensiero diventato poi decisione. Nel pieno rispetto delle posizioni diverse, vuoi dire qualcosa a chi vegano non è?
E’ un passaggio che deve essere naturale e non imposto… chi ci arriva da solo sarà vegano per sempre… dico solo che l’uomo è diventato carnivoro per necessità ai tempi delle grandi glaciazioni e siccità… e che ritornare a quello che eravamo può solo che farci bene… ma ripeto, nessuna imposizione da parte nostra, ma solo una proposta diversa, che ognuno userà come preferisce!
Essere vegani non può essere limitato al cibo ma investe anche il campo dei cosmetici, dei medicinali e dell’abbigliamento, giusto? E’ così anche per te, sei un vegano a 360 gradi?
Ho scoperto scarpe comode e belle che non sono in pelle… evito in generale i medicinali, se non sono proprio indispensabili, non uso cosmetici, ma se mi scappa un maglione di lana non voglio sentirmi in colpa… con il mio mettermi in prima linea ho già portato tanta gente sulla strada del veg…
Sempre più spesso si trova in giro vino con l’etichetta “vegano”. Ma il vino è prodotto con uva e non è certo di derivazione animale. Dato che sei un esperto del veganismo, spiegheresti ai nostri lettori, se il vino vegano ha un senso?
Il problema dei vini è che spesso vengono “chiarificati“ con albume d’uovo… altri invece, quelli vegani, sono stati trattati con minerali o comunque con preparati di provenienza non animale.
La maggior parte delle domande è legata al tuo libro e quindi al mondo vegano ma per concludere scherziamo un attimo? Ti chiedo allora: quale canzone dei Pooh dedicheresti a qualcuno per convincerlo a diventare vegano?
“L’aquila e il falco“… che parla della lotta tra il bene e il male, tra la “nera signora“ e la vita… e anche per noi questa sarà la scelta che obbligatoriamente, ma preferisco pensare “naturalmente“, dovremo fare, tutti, perché il nostro pianeta non sarà più in grado di reggere i continui attacchi che subisce dai suoi abitanti. La scelta vegana è la sola che potrà dare ai nostri figli la possibilità di progredire in un mondo migliore.
Un’ultima domanda: restauratore, esperto di bonsai, pittore, musicista e scrittore. Quale Red prevale , se prevale, sugli altri?
Dipende dai giorni… mi definisco un uomo a colori, anche se mediamente vesto di nero o di blu, con qualche giacca rossa nei concerti, e i colori, quelli che mi porto dentro, decidono per le mie giornate… tanto a me piace fare di tutto, se c’è creatività, sfida ed emozione.