di Federico Baglioni
Un ritrovamento antico e decisamente bizzarro che è stato soprannominato il “prosciutto di Portici”
Se state pensando a un vero prosciutto adattato per conoscere l’ora, non preoccupatevi: non si tratta di questo. Tuttavia l’oggetto ritrovato a Ercolano ricorda davvero un prosciutto ed è fonte di interessanti studi, tanto che ne è stata recentemente riprodotta una versione 3D per poterlo analizzare meglio.
L’antica Ercolano era un municipio romano e fu completamente distrutta dal Vesuvio, durante la famosa eruzione del 79 dC. Da quel momento la cittadina fu quasi dimenticata fino al Settecento, quando furono ritrovati i primi reperti. Tra le ceneri dell’antica città, e in particolare nella Villa dei Papiri, fu ritrovato anche un piccolo pezzo di metallo dalla forma davvero insolita.
Si capì subito che si trattava di una piccola meridiana, un antico strumento usato per misurare il tempo in base alla posizione del Sole. Le meridiane risalgono all’antico Egitto e forse addirittura al Neolitico, ma di solito erano fisse, mentre quello ritrovato a Ercolano è uno dei pochi reperti “portatili”; come un orologio solare da taschino!
Oggi l’orologio originale, in bronzo, è conservato al Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre una copia in plastica è stata realizzata con una stampante 3D da Christopher Parslow, archeologo della Weslayan University di Middletown (Connecticut, Stati Uniti), che ha ricostruito un modello a partire da decine di foto del reperto.