di Viviana Duimio
Un altro bell’incontro con la letteratura italiana ieri sera alla Libreria Voltapagina ex Ubik di via Oberdan.
Dopo Massimo Carlotto e’ la volta di Marco Balzano Premio Campiello 2015 con ‘L’ultimo arrivato’ e Premio Flaiano 2013 con l’opera ‘Pronti a tutte le partenze’ (ed. Seller).
E di questo libro ci ha parlato l’autore dopo una breve lettura di alcuni brani da parte di Chiara Cosentino dell’associazione ArtiKoinè accompagnata dalla chitarra di Davide Magni. A presentarlo e a condurre la serata Fabrizia Dalcò autrice del blog “In genere”.
“Un romanzo di resistenza” lo definisce l’autore, e un inno alla consapevolezza, mi verrebbe da aggiungere.
E di relazioni. Perche’ attraverso l’incontro dei compagni del suo viaggio il protagonista arriva alla conclusione che la sua meta e’ il punto da dove e’ partito.
E’ un inguaribile ottimista Balzano e forse per questo ha tanto successo, nei suoi romanzi escono vincenti gli antieroi che credono in quello che fanno, quelli che vengono sbalzati fuori dalla normalitá e si trovano a dover reagire, ad inventarsi un nuovo sogno e tentano con tutti i mezzi di assomigliare a quello che vogliono essere.
Mille gli ostacoli da superare per un professore di scuola media precario e del sud che si barcamena in una normalitá cosi’ sottile e fragile che sará spazzata via da eventi ancora piu’ normali di lui.
Perde il lavoro e perde la donna che vuole sposare quindi sparisce il progetto di una famiglia e di una quotidianitá che l’avrebbero rassicurato e accompagnato verso una vita scandita da ritmi morbidi, invece l’imprevisto lo costringe al cambiamento e il cambiamento, si sa, mette alla prova e amplifica le qualitá.
Si trasferisce a Milano senza mai farsi inghiottire da un ‘altrove’ che non gli assomiglia e gli incontri di altri viaggi e di altre vite precarie lo costringono a domande che non sapeva di avere fino a comprendere chi e cosa vuole essere davvero.
Perchè forse,di questi tempi, gli eroi sono persone normali alle quali viene sottratta la quiete della normalità e a furia di dubbi se ne costruiscono una eccezionale.
Il viaggio, le diversità, la mancanza di lavoro e l’assenza di progetti fanno del racconto di Balzano un’istantanea perfetta della crisi di valori nella quale viviamo e la soluzione sembra essere nella conoscenza continua del mondo fuori da sé per arricchire e rafforzare un percorso personale vincente.