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Intervista – artisti emergenti, Zein con “Il viaggio, il futuro & Jolanda”

di Angelo Andrea Vegliante

Iniziare un percorso musicale non è mai semplice. Il debutto per gli artisti emergenti è un lancio nel vuoto, una sfida da affrontare consapevoli che davanti a sé non si hanno risultati certi. D’altro canto, però, gli Zein hanno dato una risposta significativa alla loro entrata in scena nel panorama artistico italiano. Il loro primo EP Il viaggio, il futuro & Jolanda, anticipato dal singolo Milioni di Parole e registrato con l’etichetta discografica Alka Record Label, è una ventata di energia fresca per la musica del futuro, una sfida discografica che, per il quartetto di Roma, ha un sapore molto gustoso. Noi de Il Caffè Quotidiano li abbiamo incontrati per la rubrica MusiCaffè.

 

Cominciamo dal vostro nome. Come mai Zein?

«Il nome Zein non ha un vero e proprio significato. È semplicemente un nome che ci piaceva come suonasse, non volevamo un nome dal significato profondo che avrebbe potuto limitare la nostra musica, ma volevamo qualcosa di facile ricordo».

 

Debuttate nel palcoscenico musicale con l’EP Il viaggio, il futuro & Jolanda. Cosa si cela dietro queste tre parole?

«Abbiamo scelto un titolo composto da 3 concetti molto importanti che hanno caratterizzato questo lavoro. “Il viaggio” si riferisce allo spostamento da Roma a Ferrara, luogo dello studio di registrazione, un viaggio che ha consolidato i rapporti umani all’interno della band. “Il futuro” è un segnale, da parte nostra, di voler fare sempre di più: questo CD è il nostro debutto discografico e deve rappresentare solo il punto di partenza della nostra carriera. “Jolanda”, invece, è un nome simpatico: abbiamo registrato esattamente in un piccolo paese Jolanda di Savoia (FE), e siccome tutti i brani si riferiscono generalmente ad un’ipotetica ragazza, abbiamo dato a quest’ultima il nome più o meno fantasioso di Jolanda, in ricordo del luogo delle registrazioni».

 

Milioni di parole è il primo singolo estratto dall’opera. Come mai la scelta è ricaduta su questo pezzo?

«È sicuramente il “biglietto da visita” della nostra musica: ha tutto quello che ricerchiamo nel sound, ritmo, testo fresco e melodia pop».

 

Tra i singoli del vostro EP, c’è anche M’are. Singolare come titolo…                

«Ci piace giocare con le parole, grazie soprattutto all’utilizzo dell’italiano nella scrittura. In questo brano, infatti, tutti i versi si concludono con parole in “are”, proprio per questo abbiamo scelto di enfatizzare questo aspetto e, da ciò, l’utilizzo dell’apostrofo per sottolineare la peculiarità».

 

C’è una linea tematica comune tra i pezzi oppure ognuno di essi racconta una storia diversa?

«Sicuramente sono brani che hanno un filo conduttore comune: i vent’anni ed i sentimenti che, in quest’età, sono spesso contrastanti. Pezzi leggeri che rappresentano quello che attualmente siamo, dei semplici ragazzi».

 

La bellezza della musica emergente. Se vi dico questa frase, voi a cosa pensate?

«Potersi esprimere liberamente. Non ci sono logiche dietro la musica emergente, si ha una continua ricerca di qualcosa di nuovo, non si guarda al lavoro degli altri per riprodurlo, ma semplicemente come ispirazione».

 

Voi fate parte dell’insieme della musica emergente. A vostro avviso, che stagione sta vivendo il vivaio italiano?

«Una stagione particolare. Stanno emergendo molti artisti “indie”, come potremmo esserlo anche noi. Ci vengono in mente Calcutta, Thegiornalisti, Motta ecc., artisti nuovi che hanno fatto un percorso musicale tradizionale, fuori da qualsiasi talent show e che, ora, sono i veri artisti italiani principali del pop, suonando anche in location come i palazzetti. Speriamo che questo sia un segnale di una rinascita totale della musica emergente italiana, troppo vincolata ad aspetti televisivi per lungo tempo».

 

Secondo voi, l’attuale stato della musica emergente è inquadrata bene dai talent show?

«Si e no. C’è una parte di artisti che si esprimono soprattutto sui social, lavorando più che su propri brani, su brani altrui. E questa parte di artisti emergenti è quello che, generalmente, si ritrova nei talent, nei quali la crescita dell’artista viene spesso messa in secondo piano. Fortunatamente, gran parte degli artisti emergenti non segue queste logiche».

 

Vorreste partecipare ad un talent show?

«Dipende. Per le motivazioni già dette, non sarebbe facile per noi inquadrarci in determinate scelte musicali dettate dai talent, abbiamo sempre lavorato solo sulla nostra musica, entrare in un talent e lavorare settimanalmente su cover non sarebbe molto gratificante. Dipende però, è sicuramente una via piuttosto diretta per avere visibilità e, dunque, non la escludiamo».

 

Cosa ne pensate delle nuove proposte di Sanremo Giovani?

«Ci sono sempre un sacco di artisti emergenti davvero validi. Sanremo Giovani lo apprezziamo davvero molto, fatto sta che sicuramente ci proveremo prima o poi. Là ascolti artisti emergenti che davvero credono in ciò che fanno».

 

Qual è il futuro della musica italiana?

«Il futuro della musica italiana deve passare sicuramente da una rinnovata fiducia verso gli emergenti. Vi invitiamo ad ascoltare un brano di un qualsiasi emergente con almeno un lavoro discografico alle spalle, magari prodotto insieme ad un’etichetta, e poi ascoltate un qualsiasi artista italiano famoso. Sentirete subito la differenza, in termini di freschezza, di “rabbia musicale”, di “voglia di dire davvero qualcosa” e non semplicemente “stare a galla”».

 

Com’è il rapporto con la vostra etichetta discografica?

«È un rapporto davvero soddisfacente. Non ci sono tante parole per descrivere la fortuna di avere persone che lavorano con te e per te, che gestiscono la tua musica in maniera professionale, è il massimo per un artista che vuole imporsi».

 

Domanda secca: SIAE o soundreef?

«Non ci siamo mai posti questo problema fino ad ora. Siamo registrati in SIAE sicuramente perché è tradizione, ma ammettiamo di non aver mai approfondito il tema per poter, magari, tutelarci tramite soundreef».

 

Quali sono gli obiettivi degli Zein?

«Fare nuova musica in continuazione e giungere a tanti nuovi ascoltatori. Ci impegniamo ogni giorno per questo,  vogliamo un giorno riuscirci».

 

C’è qualcosa che bolle in pentola?

«Tanti progetti. Abbiamo un’agenda dove segniamo i vari impegni e progetti, e dobbiamo dire che attualmente è parecchio piena. Sicuramente ci saranno diversi live nei prossimi mesi, uscirà un nuovo singolo dal nostro EP e, soprattutto, sarà registrata tanta nuova musica».

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