di Alessandro Capezzuoli
È aperta dal 28 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017 al MUDEC di Milano la mostra di Jean Michel Basquiat importante esponente della street art americana, morto giovanissimo. Era infatti nato il 22 dicembre 1960 a New York da padre haitiano e da madre statunitense. Già da bambino aveva evidenziato la sua inclinazione al disegno, spronato forse anche dalla visione dei film d’animazione.
La separazione dei suoi genitori lo indusse a fuggire di casa. Nel periodo in cui frequentò la City-as-School di Manhattan, strinse amicizia con il giovane artista Al Diaz, col quale iniziò a realizzare graffiti per decorare i muri di New York, firmandoli con la sigla SAMO.
Finita la parentesi scolastica, nel 1978, si guadagnò da vivere vendendo cartoline da lui decorate. Durante i tentativi di promuovere le sue creazioni, conobbe Andy Warhol,con il quale instaurò una forte amicizia e collaborazione. Fu proprio Warhol a cercare di far disintossicare l’amico dalle droghe che lo avrebbero portato alla prematura morte il 12 agosto 1988 a soli 27 anni. Durante questo sodalizio Basquiat frequentò i più esclusivi club di New Work, legandosi anche a personaggi del mondo della musica come Madonna.
La rassegna ripercorre la fulminea carriera dell’artista, che ha sdoganato il graffitismo come forma d’arte. Nelle sue opere riuscì a far convivere la cultura occidentale con quella africana. Il percorso cronologico della mostra si snoda a partire dai primi graffiti della metropolitana newyorkese fino alle ultime tormentate opere, con riferimenti alla Pop Art e all’Art Brut di Jean Dubuffet.
BELLISSIMA MOSTRA, CONSIGLIO DI FARE UNA PUNTATA A MILANO