Un centinaio di volontari e circa 180 cassette zeppe di cachi raccolti. Questo il frutto della prima giornata della Festa del Raccolto Urbano, andata in scena in via Cremona, laterale di via Piacenza vicino all’Efsa, e in via Salmi nel quartiere Montebello.
Bei cachi arancioni raccolti e distribuiti ai cittadini e alberi di cachi salvati, grazie all’impegno delle associazioni ambientaliste e solidali che hanno dimostrato come il problema della frutta matura, che poi cade a terra e sporca le strade, sia risolvibile grazie ad un’azione collettiva di buona volontà, e come il taglio di questi 160 alberi sparsi per Parma, deciso dal Comune, fosse una decisione scellerata.
Volontari delle associazioni e molti cittadini, tra cui diversi bambini, con aste raccogli frutta, scale e cassette per la raccolta e scope per spazzare e ripulire, si son dati da fare tutta la mattinata fino al primo pomeriggio di sabato per dimostrare come la presenza dei cachi in città sia una risorsa e non un problema.
Le autorità sanitarie hanno certificato che i cachi urbani sono commestibili, dopo una semplice operazione di lavaggio con bicarbonato. La gran parte delle cassette sarà donata all’Emporio Solidale.
Domani la Festa del Raccolto Urbano si terrà dalle 9,30 alle 16,30 in via Cocconcelli (Oltretorrente) e in via Marchesi (Pablo). Tutti i cittadini sono invitati ad aiutare, anche solo per un’ora di tempo.
La Festa è promossa ed organizzata da Fruttorti, Legambiente, WWF, Slow Food, Movimento per la Decrescita Felice, MercaTiAmo, GAS La Spiga, Associazione Cultural-mente, Comunità Solidale, Emporio Market Solidale con il patrocinio del Comune di Parma.