In corso l’ennesima battaglia legale del Comune di Parma per far fronte agli errori della precedente amministrazione. Questa volta si parla della nuova Questura di Parma che doveva essere costruita nell’ex scalo merci di viale Fratti. Un progetto da 20 milioni di euro per 7 mila e 500 metri quadri. Due edifici da tre e quattro piani con 100 posti auto interrati e un’area verde.
Il progetto approvato dalla giunta Vignali nel 2001 voleva risolvere entro due anni il problema dell’attuale collocazione della Polizia di Stato in pieno centro, in un edificio storico e con limiti di spazio e praticità. I soldi non sono mai stati trovati e la sede delle forze dell’Ordine spetta comunque allo Stato. Nonostante questo si era proceduto a incaricare uno studio di architetti, Studio Valle di Roma e Arch. Bonfatti Paini di Mantova, e un ingegnere per fare le progettazioni preliminari e definitive. Un lavoro che non è mai stato retribuito.
La partecipata comunale, Stt, avrebbe dovuto accollarsi le spese di costruzione, coprendo l’investimento con la cessione di immobili da parte del Demanio.
L’amministrazione Pizzarotti ha tuttavia notificato lo scorso aprile al Consiglio Comunale di voler retrocedere dal protocollo stipulato con la Prefettura, l’agenzia del Demanio e Provveditorato alle opere pubbliche della Regione.
A settembre il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporto e Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche Emilia Romagna rispondono citando in giudizio la Stt e portandola davanti al giudice del tribunale civile di Bologna per il mancato pagamento dei progetti ad architetti e ingegnere. Il Comune ha deciso di resistere in giudizio.