Fermato a Lemignano di Collecchio dagli agenti della Pedemontana. Stando ai dati del tachigrafo, sarebbe arrivato dalla Puglia in sole tre ore. Scatta la multa da quasi 5 mila euro con patente sospesa.
Secondo il tachigrafo del suo camion avrebbe impiegato soltanto tre ore per raggiungere Lemignano di Collecchio dalla lontana Puglia.
Un record impossibile, ottenuto manomettendo lo strumento, prontamente smascherato dagli operatori del nucleo autotrasporto della Polizia Locale della Pedemontana, Assistente Capo Roberto Trivelloni e Agente Scelto Denise Parenti, che nei giorni scorsi hanno fermato l’autoarticolato durante la ormai quotidiana attività di controllo sui mezzi pesanti. Un trucco pagato a caro prezzo dal conducente, con la revoca della patente e 4.717,80 euro di multa.
Secondo i documenti di trasporto, il carico della merce era avvenuto il giorno precedente dopo le 18 a Santa Margherita di Savoia, in provincia di Barletta-Andria-Trani. E l’autista stesso dichiarava agli agenti di essere ripartito subito dopo, destinazione Collecchio.
Peccato però che dalla lettura della carta del conducente, per mezzo di un sofisticato software in dotazione alla Polizia della Pedemontana, è emerso come le ore passate al volante siano state solamente tre. Taroccata anche la lunghezza del tragitto, che dai 714 chilometri reali è stata quasi dimezzata a 375. Per coprire quella distanza sarebbero state necessarie almeno 9 ore e mezza di guida.
Il furbetto del tachigrafo, messo alle strette dagli agenti che gli hanno comunicato di voler verificare lo strumento in un’officina, alla fine ha ammesso di aver usato una calamita per alterare i dati di viaggio, posizionandola sul cruscotto, sotto al navigatore satellitare.
L’autoarticolato è stato immediatamente scortato presso un’officina autorizzata di Felegara, dove i tecnici specializzati hanno scoperto un interruttore magnetico e, dopo ore di lavoro necessarie a smontare alcune parti del cruscotto, hanno rinvenuto il meccanismo di manomissione, occultato sotto il piantone dello sterzo: un cronotachigrafo parallelo sul quale venivano deviate tutte le registrazioni falsate, attivato dall’autista quando voleva risultare in riposo o in pausa, mentre il veicolo continuava a circolare.
Il fenomeno delle manomissioni dei cronotachigrafi è molto diffuso soprattutto per quelle imprese di autotrasporti che effettuano le tratte nord-sud e viceversa. I conducenti-dipendenti spesso sono costretti a guidare ininterrottamente per un numero di ore ben superiore a quello consentito dalla normativa, per di più senza i riposi giornalieri e settimanali previsti. Un comportamento che mette a repentaglio la sicurezza, aumentando il rischio di incidenti stradali gravi.