Si tratta di un’azione importante nell’ambito dei progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico cittadino.
I lavori di restauro manutentivo e conservativo dell’intero complesso scultoreo che caratterizza Barriera Bixio avevano preso avvio alla fine di agosto e sono terminati nei tempi previsti.
L’intervento è stato determinato dal Servizio Patrimonio Artistico e Attività Culturali dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma con autorizzazione della Soprintendenza delle Belle Arti.
Il Comune ha stanziato una cifra di 41.455 euro per restituire all’intero complesso le condizioni originarie di solidità e pulizia.
Sono, così, tornate all’antico splendore le statue di Barriera Bixio.
Le statue, tutte costruite in pietra calcarea detta di Vicenza, ed i basamenti in arenaria su cui sono collocate, furono oggetto di un intervento di restauro nel 1997, ma l’azione degli elementi atmosferici e degli agenti inquinanti ha reso necessario un nuovo intervento di pulitura approfondita e di ristabilimento strutturale nei punti di maggiore erosione ed esfoliazione della pietra.
Il restauro è stato anche l’occasione per rimuovere le stuccature eseguite con materiali incongrui a quelli originari durante i precedenti lavori, e sostituirli, dove possibile, con altri composti con caratteristiche idonee al materiale di costruzione dell’Ottocento. Infine, un trattamento consolidante e di protezionepermetterà al complesso scultoreo di mantenere nel tempo le sue ripristinate condizioni di conservazione e bellezza.
Costruita negli anni ’60 dell’Ottocento per ricordare l’unione di Parma al Regno d’Italia, la Barriera è formata da due edifici gemelli di stile neorinascimentale, collegati da una cancellata sostenuta da quattro pilastri, su cui si collocano le statue principali protagoniste dell’intervento di restauro. Si tratta di due coppie di putti che sorreggono rispettivamente lo stemma di Casa Savoia e quello della città di Parma, e di quattro statue che rappresentano le corrispondenti regioni del regno d’Italia del 1860, affiancate da coppie di leoni accasciati: questo complesso scultoreo doveva costituire il coronamento al monumento mai realizzato di Re Vittorio Emanuele II nella piazza a lui dedicata.