Ad allarmare è il costante aumento delle persone che si scoprono sieropositive già in fase avanzata o addirittura di Aids conclamato: nel 2015, sono il 51% delle nuove diagnosi in Emilia-Romagna. Emerge dall’annuale rapporto regionale realizzato per la Giornata mondiale di lotta al virus (1 dicembre) e mostra che la preoccupazione è tornata a crescere, mentre l’anno precedente sembrava mostrare un’inversione di tendenza.
Di positivo c’è che diminuiscono, seppure poco, le nuove diagnosi di Hiv tra i residenti: nel 2015 sono state 288, confermando il lieve calo degli ultimi anni. L’identikit della persona sieropositiva è quello di un maschio tra 30 e 39 anni, italiano. La modalità di trasmissione principale si conferma quella sessuale.
Le 288 nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti in Emilia-Romagna determinano un tasso di 6,5 per 100mila abitanti: erano state 338 nel 2014 (7,6), 300 nel 2013, 373 nel 2012, 361 nel 2011, 388 nel 2010, 418 nel 2009.
Nell’intero periodo di sorveglianza (2006-2015) il 73,7% dei sieropositivi è maschio, il 32,7% ha 30-39 anni, il 70,9% è italiano. Le classi di età più colpite sono tra 20 e 49 anni (79,7%), meno interessati i più giovani e gli ‘over50’.
Il rapporto maschi/femmine è di 2,8 maschi sieropositivi per ogni donna. L’età media della persona al momento della diagnosi di Hiv è pari a 39,9 anni.
La modalità di trasmissione principale si conferma quella sessuale, con il 92% delle diagnosi anche nel 2015 (come nel 2014; era 88% nel 2013, 89% nel 2012, 87% nel 2011): 49% attraverso rapporti omo-bisessuali, 43% eterosessuali. Molto bassa la percezione del rischio tra le persone eterosessuali: solo il 14,6% delle persone sieropositive l’ha dichiarata come motivazione del test di diagnosi.
Nelle province, il più alto numero di nuove diagnosi di Hiv nel 2015 si è avuto a Parma (tasso di 8,5 per 100mila abitanti) e a Ravenna (7,9), il più basso invece a Reggio Emilia (4,5) e a Modena (5). Nelle altre province a Piacenza e Bologna il tasso è di 7,3, a Forlì-Cesena 7,1, Rimini 5,9, Ferrara 5,1.
Le persone entrate nella fase conclamata della malattia nel 2015 sono state 77 (73 nel 2014, 78 nel 2013), per un tasso di 1,7 per 100mila residenti, un dato che pone l’Emilia-Romagna al livello della Lombardia e dopo Toscana, Lazio, Liguria. Erano 1,5 nel 2014, 1,8 nel 2013, 2,2 nel 2012. Anche le persone in Aids conclamato sono prevalentemente maschi (in rapporto 2,9 a 1).
Grazie alle terapie antiretrovirali il numero di morti è diminuito significativamente nel tempo e per molti malati l’Aids è considerato oggi alla stregua di una malattia cronica. (ANSA)
Arriva anche in Italia il test per l’autodiagnosi dell’Hiv. Da domani sarà possibile comprarlo in farmacia senza ricetta per poi eseguirlo a casa con la risposta in 15 minuti. La novità è stata presentata oggi alla Camera proprio alla vigilia del World Aids Day.
Il test costerà 20 euro, e verrà consegnato solo ai maggiorenni dal farmacista insieme a del materiale informativo sulla malattia. In caso di esito positivo, hanno raccomandato gli esperti alla presentazione, è necessario ripeterlo in una struttura specializzata sia per confermare il risultato che per iniziare subito la terapia. La speranza, ha spiegato Rosaria Iardino, presidente della fondazione The Bridge, è che emergano quei pazienti, fino a 18mila secondo alcune stime, che non sanno di essere sieropositivi. “Questo è uno strumento per chi non ha voglia o tempo di andare nei centri, dove il test è gratuito – ha ricordato Iardino -, ma noi immaginiamo anche un impiego ad esempio nelle carceri. Proprio ieri l’Oms ha ribadito l’importanza dell’autotest, e una volta tanto l’Italia è in linea”.
I farmacisti che vorranno ordinare i test, distribuiti da pochi mesi anche in Francia, dovranno prima seguire un corso di formazione online su come rapportarsi al paziente. “Finalmente possiamo favorire la prevenzione e la diagnosi precoce – ha commentato Cinzia Falasco Volpin, ad di Mylan Itali, l’azienda produttrice – è un momento di grande orgoglio, anche perchè il lancio avviene a poche ore dalla giornata mondiale sulla malattia”.