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Parma, ecco servita la “guerra dei kaki”

Se ne era già discusso in consiglio comunale, con il grido lanciato da Fabrizio Savani: “In sordina la Consulta ambientale ha detto “sì” all’abbattimento senza sostituzione di 200 cachi che sono a fianco delle strade cittadine.. E’ un atto di killeraggio ambientale”.

Pronta la replica dell’assessore Folli: “E’ un atto dovuto per la salvaguardia dei cittadini e le piante da frutto non sono congrue rispetto al verde urbano, quindi andremo avanti”.

Ne è seguito un incontro, al termine del quale Savani attacca ancora: “Il Comune ha detto che ha già deciso per l’abbattimento dei 200 alberi in quanto i kaki quando cadono rovinano le auto, rendono scivoloso il marciapiedi e la strada e quindi sono pericolosi.

Da oggi si è dato ufficialmente la stura all’ammazzamento degli alberi in ogni parte della città. Sarà sufficiente dire che i rami che che cadono possono essere un rischio per la città e si potranno di fatto abbattere. I tigli sporcano? E’ un rischio, abbattiamoli. Gli ippocastani fanno cadere le castagne? E’ un rischio, sradichiamoli.

Occorre quindi la mobilitazione della città. Questa giunta è giunta alla frutta. Gli alberi sono dei parmigiani non di politici che non mantengono le promesse elettorali”. E convoca i cittadini: Invito rivolto a tutti i cittadini che hanno a cuore Parma e il suo ambiente. Domani sabato 26 novembre 2016 alle 9.30 appuntamento in Via Cocconcelli per raccogliere i frutti di un albero di kaki e per dimostrare che basta poco e che cambiare si può”.

E anche il popolo di internet sta dalla parte di Savani, spiegando come vi sono problemi più gravi come lo smog o la ricomparsa dell’eroina.

 

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