Abusò della figlia minorenne della convivente per due anni prima di essere denunciato e, oggi, condannato. Un uomo di 31 anni di origine peruviana è stato costretto dal giudice a 4 anni di reclusione più l’interdizione perpetua dagli uffici di tutela e curatela e al divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. Alla giovane vittima dovrà risarcire 15 mila euro.
I fatti risalgono al periodo che va dal 2012 al 2014, abusi iniziati quando la ragazzina aveva 12 anni. L’uomo, fidanzato della madre, si trasferisce nella loro casa a Roccabianca. Da quel momento inizia l’incubo per la giovanissima: il 31enne la palpeggia e la costringe a toccarlo.
Per due anni nessuna parola per paura di non essere creduta ma col tempo l’uomo vuole di più sino a tentare lo stupro. Il silenzio che fino a quel momento aveva cucito la bocca alla 12enne si rompe e la ragazzina confessa tutto alla madre.
La donna ha sporto querela contro il compagno e ha posto fine agli abusi. Oggi, 11 novembre, presso il Tribunale di Parma, la condanna per violenza sessuale su minore.