“Ce ne siamo accorti tutti che a San Leonardo esisteva una emergenza sicurezza drammatica. Così come al Pablo, in Oltretorrente e in piazzale della Pace. Il 18 giugno ho rivolto un appello al prefetto pubblicato sui siti web di informazione che ha avuto oltre 600 condivisioni su facebook e quindi migliaia e migliaia di lettori. Il titolo era “Intervenite… o prima o poi ci scappa il morto”. Parlavo di Piazzale della Pace, ma il discorso è uguale per tutti i quartieri a rischio.
Adesso il morto c’è scappato. Un giovane nigeriano di 22 anni, quasi sicuramente vittima di un omicidio. A San Leonardo. Era facile prevederlo. E puntualmente è accaduto.
“Parma non ha paura” ha lanciato segnali di tutti i tipi per fermare la deriva del quartiere più a Nord della città – ricorda il fondatore, Luigi Alfieri. Il 31 marzo abbiamo organizzato la camminata fotografica (con 300 e passa partecipanti) che è partita da Barriera Bixio ed è terminata in via Palermo. Il 31 marzo abbiamo fatto la passeggiata del sorriso, con quasi 600 partecipanti, che si è snodata attraverso le vie del quartiere; abbiamo scelto come sede del movimento via Trento, abbiamo organizzato un convegno sulla sicurezza con oltre 300 partecipanti proprio al Wopa, in via Palermo. E al Wopa, simbolo di rinascita per questa fetta di città, abbiamo organizzato altri incontri. Negli ultimi mesi, non siamo stati i soli a muoverci: è nata “San Leonardo che cammina”, hanno lavorato tanto diversi gruppi, da quello che fa capo ad Andrea Maestri, ad altri che non conosciamo, ma sappiamo attivi. Anche il circolo Pd ha organizzato banchetti.
Su questo profilo facebook sono arrivate decine e decine di denunce di episodi gravi e situazioni insostenibili. Lette da migliaia di persone.
Gazzetta, siti web, televisioni, tutti hanno spiegato che San Leonardo non ce la fa più, che la situazione è esplosiva. Ebbene, di fronte a queste denunce le autorità di pubblica sicurezza, non dimentichiamo che il sindaco è una di queste, nell’ambito delle loro competenze, cosa hanno fatto? Hanno preso atto della situazione? Hanno incrementato la vigilanza? Hanno adottato misure straordinarie? Sono andate di frequente sul posto a sentire la gente, a vedere coi propri occhi quel che succede in quel quartiere, al Pablo, in Oltretorrente, in piazzale della Pace quando scendono le tenebre? Hanno organizzato sedute monografiche del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica? Hanno riempito la zona di pattuglie? Hanno installato luci al led nelle aree buie? Hanno reso decente il decoro urbano, sapendo che il degrado è fonte di illegalità? Hanno sentito i cittadini in cerca di soluzioni?
Non risulta, né da comunicazioni ufficiali, né dall’osservazione diretta della situazione. Ci hanno detto: a “Reggio e a Modena stanno peggio che a Parma”. Ma che significa?
Ebbene, facciamo finta di niente, facciamo finta che gli allarmi non ci siano stati, che le camminate non ci siano state, che le proteste non ci siano state. Non possiamo più fare finta che non ci sia una situazione insostenibile al San Leonardo come in altri quartieri. Indipendentemente dal fatto che il giovane nigeriano sia stato vittima di un omicidio o travolto da un’auto pirata. La situazione era già grave da mesi. Questa caso mai è la goccia che fa traboccare il vaso.
E’ arrivato il momento che tutti i membri del “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica” si mobilitino in modo straordinario, che il sindaco la smetta di scaricare il barile sugli altri e intervenga con gli strumenti che la legge gli mette a disposizione, a cominciare dall’utilizzo dei vigili urbani, spostandoli dalle strisce pedonali davanti alle scuole (bastano gli anziani dell’Auser) alle zone calde di una città che vuole ritrovare sé stessa. Poi combattendo contro il degrado, installando luci, facendo pressioni reali sul governo, denunciando in ogni sede possibile la situazione.
Post scriptum.
(L’art. 6 del D.L. 92/2008, modificando l’art. 54 del D. Lgs 267/2000 (TUEL – Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) ha ampliato le attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale.
Al riguardo, il sindaco mantiene la competenza (sovrintende) relativamente alle seguenti attività:
a) emanazione di atti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
b) svolgimento di funzioni in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
c) vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone il prefetto.)