“Grazie, grazie, infinitamente grazie, agli uomini della squadra mobile di Parma per la brillante operazione che ha portato all’arresto dei tre delinquenti probabilmente autori di numerosi furti e rapine nelle nostre terre tra cui anche quella obbrobriosa commessa a Porporano terrorizzando un ragazzino. Ora speriamo che si riescano a provare tutti i reati che hanno commesso e che scontino dietro le sbarre una pena adeguata, quindi dura e lunga, che gli faccia passare la voglia di tornare al crimine”.
Queste le parole con la quali il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ha salutato l’arresto dei tre cittadini albanesi (LEGGI) trovati in possesso di una notevole quantità di refurtiva e attrezzi utili ai furti nelle abitazioni e per i quali si hanno forti indizi che siano gli autori di numerosi furti attuati a Parma e dintorni negli ultimi mesi.”Lo continuo comunque a dire da tempo: il coraggio, la capacità organizzativa e il senso del dovere dei tutori dell’ordine non possono bastare a arginare il fenomeno della delinquenza comune, per lo più straniera, che cerca l’eldorado nella nostra terra saccheggiando appartamenti e aziende dove si custodiscono il frutto di sacrifici, del lavoro nonché gli affetti più cari – ha quindi proseguito il Consigliere regionale della Lega Nord – Oltre a un maggior impegno del Governo nazionale nel disporre più risorse e uomini, anche gratificandoli meglio, nei territori dove si commettono più crimini contro il patrimonio come l’Emilia, occorre fare patti chiari e farli rispettare con i Paesi da dove proviene la maggior parte di questi delinquenti.
Troppo di frequente, infatti, capita che pluri pregiudicati sopratutto dell’Est Europa siano lasciati tornare in Italia a delinquere. Sembra tra l’altro che due di questi ultimi tre arrestati siano albanesi da poco di ritorno nel nostro Paese e con una chilometrica fedina penale. Albania, Romania, Serbia, Bulgaria e altri paesi da dove spesso arrivano ladri, rapinatori e spacciatori che a volte si trasformano anche in assassini, devono tenersi in casa i propri criminali e non considerare l’Italia un posto dove potersene liberare.
Per questo qualche mese fa, in occasione di una visita ufficiale del Governo albanese in Emilia-Romagna, ho chiesto con una risoluzione alla Giunta regionale, che ho intenzione di far discutere al più presto in Assemblea legislativa, di subordinare ogni attività di collaborazione e cooperazione della Regione Emilia-Romagna con la Repubblica di Albania ad un suo maggior impegno per garantire l’efficacia della giustizia italiana nei confronti dei cittadini albanesi e l’effettività degli interessi giuridici pubblici e privati italiani in Albania.