È stato firmato nella tarda serata di ieri, dopo una tesa giornata di mobilitazione (LEGGI la nostra esclusiva), presso la sede Fercam in via Mantova, l’accordo che prevede la revoca del licenziamento del lavoratore iscritto alla FILT CGIL e della sospensione per gli altri due, con il trasferimento provvisorio di due su tre presso il cantiere dell’Interporto per un mese, dopo il quale anche gli altri due torneranno sul sito di via Mantova, un percorso accettato dagli stessi lavoratori. Da stamattina tutti hanno ripreso a lavorare.
Il presidio permanente è dunque stato sciolto nella stessa serata di ieri, a margine della quale il segretario generale della CGIL di Parma, Massimo Bussandri, commentando la risposta esemplare, ha dichiarato che “Si tratta, per CGIL e FILT provinciali, di una grande vittoria, che sancisce il principio che i licenziamenti viziati da discriminazione non trovano cittadinanza negli appalti del nostro territorio e che ogni possibile cedimento rispetto ai soprusi interni, coperti o no da sindacati compiacenti, non può essere tollerato”.
“Il risultato di ieri in Fercam – ha aggiunto Paolo Chiacchio, segretario generale FILT CGIL territoriale -, per la categoria è stato importantissimo; abbiamo tutelato tre lavoratori, abbiamo ristabilito un principio di giustizia, abbiamo dimostrato che anche in un settore difficile come quello della logistica si possono costruire rapporti importanti e veri con i lavoratori che rappresentiamo”.
“Abbiamo respinto un messaggio sbagliato, veicolato da organizzazioni sindacali che anziché tutelare i lavoratori ne chiedono il licenziamento per motivi strumentali. Ripristinare giustizia ed equità – ha concluso Chiacchio – è il primo, importante, elemento per respingere anche i gravi fenomeni di illegalità che permeano il settore dell’autotrasporto e della distribuzione delle merci”.