Condannato a pagare 10 mila euro di multa. Questa la pena – sempre troppo poca – per il cacciatore accusato di maltrattamento di animali. L’uomo usava il collare elettrico per i suoi tre segugi, costringendo gli animali a una terribile tortura per non farli scappare quando li portava per i boschi.
Il cacciatore era stato fermato nel 2012 da due guardie ecozoofile durante una battuta di caccia alla lepre nelle campagne di Borgotaro. Le guardie l’hanno fermato per un controllo e l’uomo ha attivato i collari per evitare che i cani fuggissero. Uno degli agenti ha testimoniato presso il Tribunle di Parma che uno degli animali ha subito guaito in modo straziante mentre un secondo è stramazzato a terra. I collari sono stati subito sequestrati anche se l’uomo ha tentato di impedirlo buttandoli nel sottobosco.
L’ente di protezione animali Enpa si è costituita parte civile e il giudice Nigro ha riconosciuto all’associazione un risarcimento di 4 mila euro più le spese legali a carico del cacciatore. I cani sono stati confiscati.
Il maltrattamento di animali può essere punito con una reclusione fino a 18 mesi e ad una multa massima di 30 mila euro. Per i collari elettrici la giurisdizione è controversa, ne è infatti permessa la vendita ma solo in ambito di addestramento anche se la Corte di Cassazione si è espressa contraria all’utilizzo ritenendoli incompatibili con la natura del cane.