E’stata una settimana difficile, in casa Parma. Una settimana iniziata con la sconfitta, meritata in una gara da incubo, al Tardini, con la FeralpiSalò e proseguita a suon di polemiche. Poi, la conferenza stampa in cui la società ha fatto quadrato con il tecnico mandando un segnale chiaro: Apolloni non si tocca.
Ma forse forse, la sua panchina, al termine del primo tempo, un pochettino traballava. E’ stata una partita dai due volti quella del Morgagni, o meglio, un Parma dai due volti che ha fatto la partita, prima nel male, poi nel bene.
Sconclusionati e distratti nel primo tempo, gli uomini in maglia “ape Maja” hanno finito il primo tempo sotto tre a due, dopo essere aver recuperato due gol in una frazione giocata non tremendamente male ma nemmeno bene, con la difesa disattenta e imprecisa, l’attacco da registrare. Diversa la ripresa, col Forlì che non ha quasi visto palla e area avversaria, ed ecco il 3-3 di Evacuo, poi il 4-3 Parma di Baraye. Poi il 5-3, di Calaiò, su un rigore solare.
Una vittoria sofferta quanto emozionante a casa dell’ultima in classifica che non deve far dimenticare le magagne emerse nei primi ’45: perché questa squadra deve sempre soffrire per ricordarsi di poter fare male, di saper vincere, per dimostrare che è forte? Quante volte ancora dovrà essere sotto il Parma per ricordarsi di essere nato per vincere? In gol cinque giocatori diversi, buon segno, come l’ottima prestazione, con rete che ha sbloccato l’empasse, di Baraye, tanto da rivedere dietro, tanto lavoro da fare. Troppa sofferenza ma….
intanto benedetti siano i tre punti, linfa per una settimana serena e una classifica che sorride, col Parma a tre punti da Venezia Samb e Bassano capoliste. E lavorare sulle lacune, sui perchè, sarà più leggero. Ma necessario, per non ripetere i soliti, benedetti e stramaledetti, errori.
LA PARTITA – Ducali in campo con il lutto al braccio per la morte di Primo Sentimenti, ‘Sentimenti V’ per le cronache sportive, quinto di cinque fratelli calciatori, scomparso nella giornata di venerdì, giocatore prima, giocatore allenatore poi, in maglia ducale tra il 1959 e il 1964.
I precedenti al Morgagni non sono incoraggianti: tre vittorie, tre pareggi, cinque sconfitte, ma il Forlì, squadra giovanissima, ripescato in extremis, è fanalino di coda del girone e il clima “tifosi” caldissimo, con una sorta di sciopero del tifo culminato nella scelta degli ultras di rimanere fuori dallo stadio per tutto il primo tempo.
Gadda, privo di Cammarotto, conferma la formazione prevista alla vigilia, Apolloni, privo di Nocciolini, out per un problema muscolare, cambia: con il rientro di Coly torna al 3-5-2, con Baraye in cabina di regia al posto di Giorgino e Guazzo in attacco al posto di Evacuo, affianco a Calaiò.
La giornata ha portato risultati anomali: la Sambenedettese fermata dal Sudtirol, il Gubbio sconfitto in casa dalla Maceratese e il Pordenone fermato, anch’esso in casa, dal Santarcangelo. Solo il Venezia, tra le squadre di testa, ha fatto bottino pieno contro il Teramo, a dimostrazione che è un campionato stranissimo.
Stranezza in cui…l’ultimo in classifica può mettere sotto una squadra fatta per essere prima. Infatti è il Forlì a partire con grandissima velocità e freschezza atletica e trovare il vantaggio per primo: azione di rimessa, Bardelloni per Tonelli, tiro a giro respinto da Zommers facile facile sui piedi di Cappellini. Tredicesimo, quarto gol stagionale per i padroni di casa, ennesima partenza ad handicap per i ducali.
Il Parma reagisce, ci prova Guazzo, lanciato da Garufo, ma manca l’aggancio, al ventesimo ci prova Calaiò, direttamente da corner, ma Turrin in qualche modo ci arriva. Due minuti dopo, arriva il raddoppio di casa: Sereni mette in mezzo, Bardelloni tocca, Zommers esce a vuoto e per Ponsat è facile facile. Due a zero, Parma in panne.
Gli uomini di Apolloni ci mettono 4 minuti a mettere insieme le idee: Garufo crossa, Guazzo di rabbia colpisce di testa spedendo palla e portiere oltre la linea di porta. Due a uno.
Il gol del Principe tiene il Parma in partita, il Forlì si abbassa, i ducali cercano di mettere insieme qualcosa di buono, ma fanno fatica. Trascorrono minuti di nulla, fino al pareggio dei gialloblù: Garufo crossa, Guazzo fa sponda per Scavone, il primo tiro è respinto, il secondo è buono. Due a due.
Ma agli ospiti viene il “braccino”: si accontentano del pareggio, rallentano. Il Forlì, no. E sul finire di frazione Bardelloni si beve mezza difesa, calcia dal limite e insacca: 3-2. E finisce li il primo tempo, con i romagnoli che avevano segnato tre reti in tutta la stagione, per raddoppiare la conta in una sola sera. Contro un Parma decisamente da rivedere.
LA RIPRESA – Si riparte con gli stessi 22 del primo tempo. Se si volesse fare un bilancio della prima, comunque drammatica per il risultato, frazione, cercando qualche buona notizia…si potrebbe dire che Baraye sta facendo un buon lavoro e che Guazzo con Calaiò fa molto movimento e convince. Troppo poco, ovviamente, considerato il risultato.
Il Parma parte forte, spinge, vuole il pari poi la vittoria. A tratti è disordinato, ma quasi sempre davanti. Al 54esimo Nunzella lancia Garufo, che non aggancia. Un minuto dopo il tacco di Calaiò sfila fuori. Apolloni prova a cambiare: fuori Guazzo, che ha speso tanto, dentro Evacuo.
Tra il 59esimo e il 61esimo due episodi arbitrali dubbi: Scavone cade in area a contatto con un avversario, a occhio nudo si vede la maglia…tirare. Per Strippoli è fallo in attacco. Due minuti dopo Turrin di pugno dice no a Calaiò in corner, angolo non concesso, Lucarelli protesta e si prende il giallo. Non è e non può essere un’attenuante, ma anche l’arbitraggio non aiuta il Parma.
Al 67esimo arriva il 3-3: angolo di Garufo, Lucarelli tocca ed Evacuo si avventa sulla sfera e insacca. Pareggio 3 a 3, premiata l’insistenza del Parma.
Parma che non molla, il Forlì si copre: fuori Tonelli, centrocampista offensivo, dentro Baschirotto, più difensivo. Ma non gli basta per salvarsi, il parma spinge e si ricorda che sa fare male. Al 76esimo batti e ribatti in area, con grande insistenza di Evacuo, la palla esce dall’area e finisce sui piedi di Baraye che insacca. 4-3 Parma.
Cinque minuti dopo il senegalese lascia il campo esausto, al suo posto Simonetti. Il Forlì è in difficoltà, i gialloblù spingono. Allo spasimo, insistono.
I minuti di recupero sono cinque, un incubo, che diventa Paradiso quando Calaiò in contropiede prima prende il palo di diagonale, poi, sulla ribattuta, Conson atterra Evacuo. E’ rigore, che Calaiò trasforma per il 5-3 che chiude i giochi.
Il Forlì chiude in avanti, con l’unica occasione da rete della ripresa: colpo di testa di Bardelloni, miracolo di Zommers. A dimostrazione che il Parma tende a rilassarsi, ma no, non deve farlo. Sospiro di sollievo e spunti di riflessione dal Morgagni, da dove il Parma si porta a casa vittoria, punti, serenità (forse).
TABELLINO
FORLì – PARMA 3-5
Marcatori: 13′ Capellini, 22′ Ponsat, 45′ Bardelloni (F), 26′ Guazzo, 42′ Scavone, 67′ Evacuo, 76′ Baraye, 93′ rig. Calaiò (P)
Forlì: Turrin; Adobati, Vesi, Conson, Sereni, Spinosa, Capellupo, Capellini, Tonelli (72′ Baschirotto), Ponsat (62′ Alimi), Bardelloni. A disp: Baldassarri, Palermo, Franchetti, Ferretti, Croci, Di Rocco, Ricci Frabattista, Tura, Piccoli, Parigi. All: Gadda
Parma: Zommers, Coly, Nunzella, Lucarelli, Canini (78′ Benassi), Garufo, Corapi, Baraye (81′ Simonetti), Scavone, Guazzo (57′ Evacuo), Calaio’ A disp: Coric ,Fall, Saporetti, Ricci, Messina, Mazzocchi, Giorgino, Miglietta, Melandri. All: Apolloni
Arbitro: Strippoli
Ammoniti: Bardelloni, Conson (F), Corapi, Lucarelli (P)