Col Baganza il rischio di andare di nuovo sott’acqua a Parma è ancora molto probabile. Si deve fare presto ad ultimare quegli interventi minori indispensabili a garantire quel minimo di sicurezza fino a che non sarà operativa la cassa di espansione.
La Regione faccia in modo di accelerare sia sui lavori minori sia sulla cassa di espansione perché di danni i parmigiani ne hanno giù subiti troppi e i ritardi sono inaccettabili”. Con queste parole il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ha voluto sintetizzare i contenuti dell’interrogazione che ha presentato in Regione il giorno dell’anniversario dell’alluvione a Parma nel 2014.
L’atto ispettivo prende spunto dalla lamentela espressa dal Comitato alluvionati Parma che alcuni degli interventi determinanti per raggiugere un livello minimo di sicurezza prima della stagione invernale alle porte, quali lavori di ripristino, completamento dell’arginatura e pulizia del greto, andrebbero a rilento, per cui vi è preoccupazione che molto difficilmente saranno ultimati entro i termini previsti nei prossimi mesi.
Il Consigliere regionale della Lega Nord ha quindi ricordato che fin da subito dopo l’alluvione la Regione Emilia-Romagna con gli altri enti e autorità del territorio competenti aveva preso l’impegno di risolvere quel grave problema di sicurezza idraulica, sia attraverso la realizzazione della cassa di espansione sullo stesso torrente Baganza, che però anche a causa di ritardi di cui è responsabile lo stesso ente regionale si prevede potrà essere operativa solo nel 2022, sia attraverso interventi minori finalizzati a garantire un livello di sicurezza ancora non sufficiente ma perlomeno accettabile. Inoltre, secondo Rainieri, non va dimenticato che è in corso un’indagine da parte dell’autorità giudiziaria per verificare se nell’attivazione delle procedure di allerta per l’alluvione vi siano stati ritardi e omissioni che configurino responsabilità penali in capo a dirigenti regionali, comunali e al Sindaco di Parma.
Tre sono infine le domande rivolte alla Giunta regionale: se conferma che vi sono ritardi nei lavori per gli interventi in grado di garantire un livello minimo di sicurezza dal rischio alluvione e per quali motivi; se intende sollecitare l’ultimazione di quegli interventi entro le date previste e rassicurare la popolazione interessata che per l’inverno alle porte si sarà raggiunto un pur minimo livello di sicurezza; se ritiene di poter anticipare la data di prevista operatività della cassa di espansione sul Baganza accelerando insieme agli altri enti competenti le procedure in corso per la realizzazione dell’opera”.