Una donna è stata trovata in fin di vita, agonizzante, incosciente, all’alba del 12 ottobre, in vicolo San Moderanno, vietta contorta, a senso unico, tra Via Bruno Lunghi e Via XX Marzo, all’ombra del Battistero.
Un giallo su cui gli investigatori stanno ancora indagando. In un primo momento sono partite voci incontrollate e folli, di un’aggressione sessuale, una rapina. Si diceva la donna fosse stata malmenata, davanti al proprio alloggio al civico sei, lasciata a terra senza documenti e trovata solo all’alba da una barista di passaggio.
Poi, pian piano, hanno preso forma altre ipotesi. E’ emersa una telefonata al 118, alle 6,40 ca di mattina: “venite, una donna sta male”.
Ma il volto tumefatto al limite del coma e la pozza di sangue in cui giaceva, oltre alle tracce raccolte tra il vicolo e l’androne del palazzo, paiono raccontare un’altra storia.
La pista che i Carabinieri della stazione di Parma stanno seguendo sarebbe quella di una lite tra la donna e un conoscente. L’uomo avrebbe parlato ai militari riferendo la sua versione: al termine di una concitata discussione a cui lui voleva porre fine cercando di allontanarsi in macchina, la ragazza si sarebbe aggrappata all’auto per cercare di fermarlo finendo a terra trascinata per una decina di metri.
L’uomo sarebbe poi sceso per soccorrerla e avvertire il 118. Il reato ipotizzato al momento è di lesioni colpose. Gli investigatori escludono invece il tentato omicidio o un semplice investimento casuale.
Il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri è intervenuto effettuando i rilievi per tutto il pomeriggio e la sera.
La donna è ricoverata in rianimazione presso l’ospedale Maggiore, la prognosi, riservata: determinante per ricostruire l’accaduto sarà il suo racconto, quando prenderà coscienza, sarà in grado di ricordare e spiegare quanto successo. A ridurla così, il trauma cranico facciale: il corpo non presenta ferite da taglio.
(Francesca Devincenzi)