Sale a 41 il numero complessivo delle persone risultate positive alla legionella, dopo che tra la tarda serata di ieri e oggi sono stati confermati due nuovi casi. Si tratta di 2 pazienti uno ultraottantenne residente nella zona del Montebello e uno ultranovantenne. Per quest’ultimo sono ancora in corso le inchieste epidemiologiche.
ACQUA “SANA” – Iren conferma che non ci sono batteri di legionella all’interno dell’acquedotto del Bizzozzero. In questi giorni i tecnici hanno svolto numerosi controlli nel quartiere Montebello, sia in impianti pubblici che nelle abitazioni private, riscontrando esito negativo. Non è nell’acqua la fonte del contagio.
TORRI SOTTO ACCUSA – La presenza del batterio è stata riscontrata nelle torri del centro di calcolo di Banca Intesa San Paolo tra via Po e via Langhirano. Si attendono gli accertamenti per darne la conferma, intanto Federico Pizzarotti in Consiglio Comunale fa sapere che “il batterio della legionella è stato individuato in quasi tutte le torri di raffreddamento nelle quali sono state finora effettuate le analisi preventive”. Dunque, oltre alle torri di raffreddamento dell’ex CED, sotto la lente di ingrandìmento anche quella delle Poste di Via Pastrengo, anche se serviranno dai due ai nove giorni per avere risultati certi. Nessun risultato invece dai controllo degli irrigatori pubblici e di alcuni alloggi di persone contagiate.
Intanto Confconsumatori Parma ha iniziato a raccogliere le segnalazioni dei cittadini che hanno subito le conseguenze dell’epidemia e sta predisponendo “ogni più opportuna azione nei confronti di chi, per omessa manutenzione di impianti o altro ha di fatto contribuito al propagarsi del batterio”.
Due pazienti infettati dalla legionella e da poco dimessi dall’ospedale si sono rivolti al Movimento Nuovi Consumatori per chiedere assistenza legale e indire una eventuale causa penale, per ora contro ignoti.
Questa mattina, 11 ottobre, durante l’assemblea legislativa regionale a Bologna l’assessore alle politiche per la salute, Sergio Venturi, ha fatto il punto della situazione sull’epidemia di legionella rispondendo a due interrogazioni presentate dal Pd e dalla Lega nord. Fabio Rainieri, lega nord, in particolare si è posto molto duro nei confronti dell’amministrazione ducale.
Grazie all‘autopsia del corpo di una delle due anziane decedute per infezione da legionellosi si potrà determinare se il ceppo trovato nella torre di evaporazione di Banca Intesa San Paolo è responsabile dell’epidemia.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE PRESENTATO DA VENTURI – Negli ultimi giorni i casi si stanno riducendo in modo significativo e attualmente sono in corso le indagini microbiologiche quantitative sui campionamenti eseguiti. Gli esiti finora disponibili consentono di escludere l’acquedotto quale fonte di esposizione. Sono state rilevate positività qualitative in alcune torri al servizio di Banca Intesa, spente tra il 7 e l’8 di ottobre e sottoposte a manutenzione straordinaria.
Il 26 settembre il Dipartimento di Sanità pubblica (DSP) dell’Azienda Usl di Parma comunica di aver iniziato a ricevere notifiche di casi di legionellosi con frequenza superiore all’atteso, queste si sono poi intensificate fino a diventare pluriquotidiane: nella settimana dal 26 settembre al 2 ottobre sono pervenute le segnalazioni di 22 casi confermati (tutti di residenti, domiciliati o frequentanti la zona tra via Traversetolo, via Montebello e via Pastrengo, ndr).
Le azioni svolte vanno dagli approfondimenti epidemiologici svolti dal Dipartimento di Sanità pubblica all’indagine ambientale, con un programma di campionamenti per la ricerca del batterio.
Il 28 settembre è stato concordato con Iren, gestore della rete idrica cittadina, in via del tutto cautelativa, di garantire comunque un livello di clorazione efficace. La Regione Emilia-Romagna considerata la straordinarietà dell’evento e la complessità della tematica, ha attivato una Unità di crisi a supporto tecnico-scientifico del lavoro sul campo delle Aziende sanitarie locali, al fine di assicurare un efficace e tempestivo controllo del cluster epidemico, in modo da arrivare a una risoluzione in tempi rapidi.
L’Unità di crisi si è riunita in videoconferenza il 30 settembre e in riunione plenaria il 5 ottobre, facendo il punto sull’evoluzione della situazione epidemiologica e sulle azioni già in atto. Sono state fornite indicazioni sulle ulteriori misure di controllo da adottare. La Regione ha individuato formalmente il coordinatore scientifico e il coordinatore operativo dell’Unità di crisi, funzione che è stata attribuita a due professionisti che hanno una grande esperienza nel settore dell’epidemiologia e della sanità pubblica. Il coordinatore operativo è impegnato a tempo pieno a Parma e lo sarà fino a completa risoluzione dell’infezione.
Per individuare le cause del focolaio e giungere alla risoluzione, si è trattato di un approfondimento aggiuntivo dei casi, di esami colturali su campioni prelevati nei pazienti per la ricerca e tipizzazione della legionella, dell’approfondimento dei dati meteoclimatici forniti da Arpae, e della proposta al Comune di Parma di adottare un provvedimento di prescrizione di trattamenti straordinari di manutenzione, pulizia e disinfezione delle torri evaporative e di raffreddamento presenti.
Il 7 ottobre il Comune ha adottato un’ordinanza rivolta ai proprietari e gestori di torri di raffreddamento ad umido e di torri evaporative installate sul territorio comunale, affinché eseguano interventi immediati di pulizia, disinfezione e trattamento. Le linee guida nazionali e regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi prevedono già l’attuazione di misure di controllo adeguate da parte di tutti i gestori di impianti.
I casi di Legionella sono 41, all’11 ottobre, con il decesso di due persone. Sedici i ricoverati all’Ospedale Maggiore di Parma, dei quali 11 sono in miglioramento e per 6 di questi sono previste le dimissioni già nei prossimi giorni. Gli altri 5 pazienti sono stabili, con un normale decorso della patologia. In deciso miglioramento anche le condizioni di salute della persona ricoverata all’ospedale Santa Maria di Borgotaro. Negli ultimi giorni i casi segnalati si stanno riducendo in modo significativo.
Sono stati effettuate 77 campionature di acqua al domicilio dei casi accertati, 3 campioni sulla rete idrica esterna (compreso un punto in piazzale Maestri), 4 campioni dell’acqua dell’irrigatore presso piazzale Maestri, 30 campioni sulle torri di raffreddamento individuate.