E’ tornato in aula il processo sul medico, specialista in chirurgia dell’obesità, accusato da cinque pazienti di violenza sessuale aggravata e continuata per averle fotografate, baciate e molestate durante le visite di consulenza (LEGGI).
Sono quindi 5 le parti civili che si sono presentate al processo ma le querele arrivate al chirurgo 62enne sono sin’ora 7. L’ultima è arrivata nelle scorse settimane da una paziente che si è fatta operare nella clinica di Brescia dove il dottore si è trasferito dopo la sospensione da Parma.
All’epoca dei fatti le pazienti erano tutte maggiorenni, la più giovane è Jessica, 19enne, che denunciò l’uomo qualche giorno dopo le presunte molestie nel 2013. Le altre parti denunciarono nel 2014 fatti risalenti al 2009, 2010 e 2011.
Presso il Tribunale di Parma, davanti al giudice Pantalone, è stata un’udienza complicata, come lo sarà l’intero iter giudiziario, considerata la delicatezza della questione.
Gli avvocati difensori, Michele Villani e Paolo Moretti, hanno confermato la propria richiesta di visionare i tabulati telefonici delle parti offese: l’obiettivo è stabilire se vi siano stati contatti tra le vittime o con soggetti terzi in comune. L’ipotesi avanzata è che a lievitare le accuse sia una sorta di passaparola, anche a mezzo di commenti sul sito web “amici obesi”.
Altro punto sollevato dalla difesa, l’intervista e alcune dichiarazioni che la madre e la zia della giovane Jessica rilasciarono alla Gazzetta di Parma, parlando di dieci vittime in totale, tra cui una compagna di classe del figlio del medico stesso: perché allora le denunce sono “solo” cinque?
Il PM, sentita anche l’accusa, ha rigettato la richiesta della difesa, ed anche una nuova audizione delle parti offese, che hanno ammesso di essere in contatto tra loro dopo le denunce presentate contro il chirurgo. Accolta invece la richiesta dell’accusa, ossia inserire tra i teste altri chirurghi specializzati in obesità: potranno spiegare come operano e fornire uno strumento di confronto.
La prossima udienza è stata fissata per maggio del 2017.
(aribe)