Sabato 8 ottobre alle ore 15 presso l’Auditorium Toscanini in via Cuneo, 3, Ibrahima Carvahlo incontrerà le comunità migranti di Parma allo scopo di sensibilizzarle sul tema ‘prevenzione e sicurezza sanitaria’. In particolare, si rivolgerà alle famiglie e alle donne migranti, invitandole allo screening e, dunque, ai periodici controlli del proprio stato di salute. All’incontro parteciperanno Nicoletta Paci, vicesindaco di Parma, in rappresentanza del Comune, e Marilena Toscani, referente ostetrica spazio donne immigrate dell’Azienda USL di Parma.
Ibrahima Carvahlo è il capo infermiere della ‘Casa della Salute’ nella regione di Thiès (Senegal). Il suo lavoro rientra nel progetto di cooperazione decentrata ‘Laboratori di comunità: salute, sovranità alimentare ed imprenditorialità al femminile nel Senegal rurale’ che l’Associazione Mani come capofila, in partenariato con il Centro universitario per la cooperazione internazionale (CUCI), il Comune di Parma e CSPP Comunità Senegalese di Parma e provincia, porta avanti, da ormai diversi anni, in Senegal, grazie al co-finanziamento della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto ha sempre privilegiato le donne riunite in associazioni, rendendole protagoniste di un sistema sinergico di azioni quali il sostegno della scolarità e dell’alfabetizzazione e la salute comunitaria, con particolare attenzione all’incentivazione del reddito femminile in agricoltura.
Al momento Carvahlo si trova in Italia, impegnato in un viaggio di scambio formativo e partnership con le realtà sanitarie del territorio. Dal 27 settembre all’11 ottobre la sua agenda è ricca d’impegni. Tra questi gli incontri con gli studenti di infermieristica, ostetricia e del master inCase Care Management; molti dei quali sono intenzionati a partire come volontari nelle missioni umanitarie promosse dal CUCI, in Africa. Estremamente formativo, poi, il lavoro in sinergia con le ostetriche e gli infermieri di Parma, allo scopo di discutere i contenuti della professione e la possibilità di svolgere al meglio il lavoro sanitario confrontando i diversi contesti operativi pur in presenza di differenti apparati tecnologici per essere pronti a gestire qualsiasi paziente nelle situazioni più diverse. Scopi primari del progetto sono, infatti, il sostegno alla sanità comunitaria pubblica in Senegal e lo scambio formativo Italia-Senegal, che può fornire nuove prospettive ed occasioni di crescita ad entrambe le parti. Particolarmente fruttuosa l’attività realizzata in Senegal sulla salute femminile e il Pap-test che ha visto la collaborazione di infermieri ed ostetriche senegalesi e parmigiane.