Erano le 3 del mattino di un giorno di settembre del 2010, una lite tra automobilisti sfocia in un’aggressione, due pugni in pieno volto, e un uomo perde irrimediabilmente la vista da un occhio.
A distanza di 6 anni, il giudice Fiorentini ha condannato l’aggressore, un 28enne parmigiano, a 3 anni e 2 mesi di reclusione e al risarcimento danni per la vittima di 10 mila euro in attesa che l’importo totale venga stabilito in sede civile.
La vittima è il 38enne Umberto Chiavazza. I due pugni ricevuti gli provocarono la rottura del bulbo oculare destro e da quell’occhio non riprenderà mai più la vista. Una invalidità permanente per colpa di un sorpasso pericoloso. L’allora 22enne parmigiano aveva superato in modo avventato lungo via La Spezia e Chiavazza aveva risposto lampeggiando i fari contro l’incauto giovane. Il 20enne inchioda, scende, apre lo sportello dell’auto di Chiavazza e gli assesta due pugni in volto. Poi prosegue la sua corsa.
La vittima venne operata d’urgenza al Maggiore ma per quell’occhio destro era troppo tardi. Raccontando l’episodio, Chiavazza aveva fornito qualche dettaglio che ha fatto scattare l’intuizione ad un amico che lavora per un distributore di benzina: un paio di orecchini, un’auto Ford Ka. L’amico mostra il profilo Facebook di un ragazzo che si rifornisce spesso nella sua attività e in quel momento la vittima riconosce l’aggressore. Lo riconoscerà anche successivamente mentre questo chiacchierava ad un bar. Per il giudice questo è stato sufficiente a condannare il giovane.