Roberto Ghiretti (Parma Unita) interviene sull’istituzione delle corsie preferenziali sul Lungoparma:
“Il provvedimento con il quale si sono istituite le corsie preferenziali sul Lungoparma ritengo possa essere tranquillamente annoverato tra le iniziative inutili e dannose promosse da questa amministrazione. Inutile perché non credo che bloccare all’altezza di via Mazzini l’accesso ai viali dia qualche reale beneficio in termini di tempi di percorrenza dei bus, dannosa perché complica non poco la vita di chi risiede in centro e ha esigenza di entrare e uscire con l’auto magari per raggiungere il posto di lavoro. Queste sono considerazioni che ho già fatto a suo tempo quando venne presentato il progetto e credo che la prova “sul campo” stia confermando quanto scritto.
A queste si aggiungono le giuste preoccupazioni dei commercianti che hanno già notato un calo di clientela legato probabilmente al fatto che chi un tempo passava dal Lungoparma oggi compie altri percorsi. Inutile dire che questi saranno certamente più lunghi e tortuosi con tutto quello che ciò comporta non solo in termini di inquinamento ma anche di congestione di altre vie della città.
Dubito fortemente che nella fase di progettazione di questo provvedimento si sia fatta un’analisi di questo genere in termini di benefici e costi da un punto di vista ambientale e di gestione del traffico, a quanto pare di capire dalle parole dell’assessore Folli l’unico obiettivo di questa iniziativa era impedire un “utilizzo improprio” dei permessi di accesso in centro, vale a dire quanto di più aleatorio e ideologico si possa immaginare.
Un’ultima considerazione la voglio fare rispetto alla decisione di procedere con le multe dal primo giorno di attuazione del provvedimento. A mio parere una novità che ha un impatto così forte sulle abitudini dei cittadini avrebbe meritato un lungo periodo di rodaggio, con iniziative ben più significative di quelle messe in atto: un paio di vigili all’altezza della Pilotta che rispondevano alle domande di cittadini e fermavano qualche scooter. Purtroppo si è scelto di procedere diversamente, favorendo la repressione piuttosto che l’educazione; un approccio che questa amministrazione dimostra ancora una volta di preferire e che personalmente ritengo un’aberrazione del ruolo che chi gestisce la cosa pubblica deve assumere nei confronti dei cittadini”.