Un giro d’affari da 20 milioni di euro, in eroina, con sede tra la città e Colorno. Era l’autunno del 2014 quando i carabinieri sgominarono una banda di italo-albanesi dediti al traffico di stupefacenti: 10 persone in manette e il sequestro di 13 chili di eroina, 3 di cocaina, ben 100 chili di sostanza da taglio e 13mila euro in contanti. Il tutto trovato in un casolare abbandonato in zona Spip. La banda gestiva infatti un laboratorio per il taglio delle droghe in un casale in disuso. Le investigazioni hanno stimato che i 10 uomini fossero riusciti a importare 60 chili di eroina pura dall’Est Europa, per un valore di 20 milioni di euro che sarebbe poi arrivato a 480 milioni dopo il taglio.
Tutte le persone arrestate erano insospettabili: padri di famiglia, lavoratori e con una vita modesta per non destare sospetti.
Il giudice sentenziò nel 2015: 9 anni e 4 mesi, oltre 24mila euro di multa a Bregu Artur, 4 anni e 14mila euro di multa a Marcello Panariti Ded Bajaraktari e Velino Koroveski, 5 anni e duemila euro in più di multa per Gezim Hasa e Denis Tafili, 2 anni e 8mila di multa per Brahimi Bledar.
Oltre a loro vennero coinvolte altre 5 persone che avrebbero avuto un ruolo nell’attività di spaccio. Oggi, con rito abbreviato, è stato condannato un 30enne albanese: 8 anni di reclusione e 22mila euro di multa, oltre all’espulsione una volta espiata la pena. Otto mesi di reclusione (pena sospesa) sono stati invece inflitti a un 32enne calabrese per un episodio di spaccio a Colorno. Gli altri tre compariranno in Tribunale il prossimo febbraio.